Uganda: leader religiosi uniti contro le mutilazioni genitali femminili
Alcune Chiese dei distretti ugandesi di Kapchorwa e Bukwo, hanno stretto una alleanza
con le Ong locali Inter African Committee Uganda (Iacu) e Reproductive, Educative
Community Health (Reach) per combattere la mutilazione genitale femminile (Mgf) nelle
regioni di Sebei e Pokot. Il pastore Francis Sawenge Kotil della Chiesa della liberazione
del distretto di Bukwo - riferisce l'agenzia Fides - ha ammesso che il sangue perso
con questa pratica è una maledizione, ma che ora, con il sostegno delle Chiese, si
potranno fare passi avanti nell’eliminazione della Mgf. Anche il coordinatore del
Programma dell’Iacu di Sebei ritiene che la lotta contro la pratica delle Mgf a Sebei
avrà esito positivo perché le Chiese hanno dichiarato apertamente di volersi unire
per combatterla. “Finora abbiamo perso tempo cercando di sradicarla, perché non eravamo
pienamente sostenuti dalle Chiese, ma da quando i leader religiosi si sono uniti a
noi, possiamo finalmente vincere” si legge in un comunicato diffuso dall’agenzia Cisa.
La direttrice del Reach programme di Kapchorwa ha dichiarato che ci vorrà del tempo
per abolirla completamente a Kapchorwa e Pokot, poichè è ancora attuata nel vicino
Kenya, dove molti genitori portano di nascosto le proprie figlie per sottoporle a
questo strazio e poi ritornano a casa. Si è rivolta anche al governo kenyota affinchè
arresti gli eventuali colpevoli che attraversano il Kenya. Secondo le statistiche,
le ragazze mutilate nel 2011 sono 820 rispetto alle 550 registrate nel 2008, confermando
il fatto che la pratica sia ancora attuata nonostante la messa al bando nel 2010.
I colpevoli rischiano 10 anni di carcere, ma in caso di morte della ragazza in seguito
a questo atto crudele vengono condannati a morte. (R.P.)