2011-07-11 14:47:20

Pakistan: il Punjab non rispetta la quota per le minoranze. Prosegue il lavoro di Paul Bhatti


Su 65 posti vacanti al District Coordination Officer di Khanewal, in Pakistan, nessuno è stato ricoperto da un cristiano, come invece imporrebbe la quota del 5% riservata alle minoranze, che fu introdotta anche nella legislazione del Punjab dal ministro per le Minoranze, Shahbaz Bhatti, ucciso il 2 marzo scorso. La mancanza di cristiani tra gli assunti ha scatenato la protesta della minoranza, che l’8 luglio scorso è scesa in strada per manifestare davanti alla sede dell’ufficio governativo, come racconta l'agenzia AsiaNews: “Sono rimasto scioccato quando ho visto solo musulmani tra gli assunti – è la testimonianza di padre Yaqoob Masih, diocesi di Khanewal – noi cristiani non abbiamo alcun organismo cui poterci rivolgere, siamo orfani nel nostro stesso Paese”. Il sacerdote si riferisce all’abolizione del Ministero per le Minoranze, declassato al rango di dipartimento provinciale, disposto dal governo centrale il 30 giugno scorso. Il governo, tuttavia, ha promesso l’istituzione di un nuovo ministero, per l’Armonia e i diritti umani, che dovrebbe assorbire e mantenere a livello federale parte delle deleghe di quello per le Minoranze, ma allo stato attuale questa resta solo una promessa. “Le minoranze hanno diritto di protestare – rispondono dal District Coordination Officer di Khanewal – ma è responsabilità della commissione considerare la quota del 5%”. Intanto prosegue il lavoro del consigliere speciale del primo Ministro per gli Affari delle minoranze religiose, il cattolico Paul Bhatti, fratello di Shahbaz. Bhatti ha presentato un piano d’azione che sarà possibile mettere in pratica solo “se in Pakistan reggeranno le istituzioni democratiche” e di cui ha parlato in esclusiva con l’agenzia Fides. Innanzitutto ha rilevato le problematiche che nel Paese rendono difficile la vita delle minoranze e ne limitano i diritti: instabilità dei governi, crescita dell’estremismo, leggi discriminatorie come quella sulla blasfemia, aumento delle attività terroristiche, povertà, analfabetismo e scarso accesso all’istruzione. Da qui la necessità di compiere alcuni passi fondamentali: a livello locale, ad esempio, la promozione di attività culturali e iniziative di dialogo, l’imposizione di restrizioni e sanzioni ai discorsi che incitano all’odio e alla violenza; a livello giuridico, una revisione di leggi e pratiche discriminatorie e l’assistenza legale e finanziaria alle vittime. L’11 agosto prossimo il governo pakistano dovrebbe appoggiare la celebrazione della Giornata per le Minoranze del Pakistan. (A cura di Roberta Barbi)







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