2011-07-11 14:46:30

Giornata della popolazione: vicini ai 7 miliardi. Risorse sufficienti per tutti se distribuite con equità


Ricorre oggi la Giornata mondiale della popolazione 2011, anno che segnerà la nascita del sette miliardesimo bimbo sul nostro Pianeta. “Un traguardo importante” - sottolinea il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon – “per celebrare la nostra comune identità e la nostra diversità”, ponendo sempre attenzione alle persone che in tutto il mondo “aspirano ad ottenere diritti universali che le Nazioni Unite sostengono con orgoglio lavorando senza sosta per ottenerli.” Roberta Gisotti ha intervistato la prof.ssa Sveva Avveduto, direttore dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr:RealAudioMP3

D. – Prof. ssa Avveduto, entro quest’anno saremo 7 miliardi ad abitare la Terra. Questo dato - ci veniva detto da molti esperti - ci dovrebbe spaventare; nei decenni passati l’aumento della popolazione è stato visto infatti con grande preoccupazione; non ci saranno risorse sufficienti, si diceva: poi negli ultimi anni si è rassicurato che le risorse invece ci sono. Dov’è la verità?

R. – Io direi, in due parole, che le risorse ci sono e che il problema è la loro distribuzione iniqua, perché tutte vanno ad una percentuale molto piccola della popolazione mondiale, mentre invece una percentuale molto grande non può godere di queste risorse che il Pianeta effettivamente ha. Gli avanzamenti della ricerca scientifica e delle tecnologie, sicuramente garantiscono una capacità di accedere a queste risorse in maniera più equa. Quindi, gli strumenti ci sono, ci vuole ora una volontà politica e sociale di distribuire queste risorse in maniera equa. Da questo punto di vista, quindi, l’aumento della popolazione non dovrebbe in assoluto spaventare. E’ anzi un indice di benessere della popolazione: perché se una popolazione cresce, vuol dire che sta bene.

D. – Lo stesso Ban Ki-moon nel suo messaggio per la Giornata odierna sottolinea: “Abbiamo abbastanza cibo per tutti, eppure quasi un miliardo di persone soffre la fame”. A tale proposito, credo che negli ultimi anni i quadri demografici siano fortemente condizionati dai flussi migratori...

R. – Sì, il problema della fame è un problema tragico, presente e assolutamente reale e come dicevo prima va risolto anche in maniera politica, difendendo il diritto delle persone, chiunque esse siano, all’accesso alle risorse. La popolazione mondiale non è una popolazione statica, in nessun senso: è una popolazione dinamica, anche in senso migratorio, e vediamo il nostro stesso Paese, che è stato un Paese di migrazione fino a pochi decenni fa, e che da un paio di decenni è un Paese di immigrazione. I flussi migratori portano probabilmente qualche problema, ma sicuramente ricchezza, competenze nuove, forze di lavoro nuove e sicuramente una nuova popolazione. Ad esempio in Italia, la crescita dei cittadini che provengono da altri Stati è superiore a quella dei cittadini italiani: l’inversione della tendenza alla crescita zero, è dovuta proprio all’immissione di cittadini di altri Paesi, e questo è un dato da ritenersi positivo.

D. – Al di là dei flussi migratori, per quanto riguarda appunto la suddivisione del mondo tra Nord, Sud, Ovest ed Est, a che punto siamo negli equilibri di distribuzione della popolazione nel mondo?

R. – Gli equilibri, se così posso dire, sono piuttosto ‘squilibrati’, nel senso che c’è una popolazione europea che è sicuramente votata ad un invecchiamento complessivo abbastanza forte. Noi vediamo che in quasi tutti i Paesi europei e nell’Europa geograficamente intesa nel suo complesso, la popolazione invecchia sempre di più, mentre invece la popolazione del Sud del mondo cresce e ringiovanisce. Quindi, da questo punto di vista l’asse è piuttosto squilibrato.

D. – Lei pensa che l’organizzazione politica del Pianeta sia al passo con i cambiamenti demografici?

R. – Io direi che l’organizzazione politica debba mettersi al passo con i cambiamenti demografici, perché altrimenti saranno i cambiamenti demografici a sommergerla. La non conoscenza delle tendenze della popolazione e della demografia, quindi, può essere non importante nel breve periodo o nell’imminente, ma sicuramente è importantissima per una politica generale dei vari Paesi e quindi del Pianeta.

D. – Eppure di questa Giornata mondiale della popolazione si parla poco...

R. – Sì, se ne parla molto nei circoli ristretti di addetti ai lavori ma in realtà complessivamente è un argomento che non è sentito e non sembra essere così importante come altri che riguardano ad esempio il cambiamento climatico o i cambiamenti geografici dell’ambiente. Sicuramente, però, l’impatto delle tendenze demografiche anche sull’assetto complessivo del nostro Pianeta, è importantissimo. (ap)







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