Il Papa all'Angelus: Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira col suo amore
Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira con la verità e la bontà perché
l’amore rispetta sempre la libertà: è quanto ha affermato il Papa, oggi, durante l’Angelus
nel cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, dove è giunto giovedì scorso
per un periodo di riposo. Benedetto XVI, in occasione della “Domenica del Mare”, ha
lanciato anche un appello in favore degli ostaggi dei pirati. Il servizio di Sergio
Centofanti.
(applausi)
Calorosa
accoglienza per il Papa, al suo primo Angelus del periodo estivo a Castel Gandolfo.
Benedetto XVI ha commentato la parabola del seminatore proposta dalla liturgia odierna.
Gesù - ha detto - “si identifica con il seminatore, che sparge il buon seme della
Parola di Dio, e si accorge dei diversi effetti che ottiene, a seconda del tipo di
accoglienza riservata all’annuncio”:
“C’è chi ascolta superficialmente
la Parola ma non l’accoglie; c’è chi l’accoglie sul momento ma non ha costanza e perde
tutto; c’è chi viene sopraffatto dalle preoccupazioni e seduzioni del mondo; e c’è
chi ascolta in modo recettivo come il terreno buono: qui la Parola porta frutto in
abbondanza”.
I discepoli chiedono a Gesù perché parli in parabole
e Lui risponde ponendo una distinzione tra loro e la folla:
“Ai
discepoli, cioè a coloro che si sono già decisi per Lui, Egli può parlare del Regno
di Dio apertamente, invece agli altri deve annunciarlo in parabole, per stimolare
appunto la decisione, la conversione del cuore; le parabole, infatti, per loro natura
richiedono uno sforzo di interpretazione, interpellano l’intelligenza ma anche la
libertà”.
San Giovanni Crisostomo spiega che “Gesù ha pronunciato
queste parole con l’intento di attirare a sé i suoi ascoltatori e di sollecitarli
assicurando che, se si rivolgeranno a Lui, Egli li guarirà”:
“In
fondo, la vera ‘Parabola’ di Dio è Gesù stesso, la sua Persona che, nel segno dell’umanità,
nasconde e al tempo stesso rivela la divinità. In questo modo Dio non ci costringe
a credere in Lui, ma ci attira a Sé con la verità e la bontà del suo Figlio incarnato:
l’amore, infatti, rispetta sempre la libertà”.
Il Papa ha quindi
ricordato che domani la Chiesa celebra la festa di San Benedetto, Abate e Patrono
d’Europa:
“Alla luce di questo Vangelo, guardiamo a lui come maestro
dell’ascolto della Parola di Dio, un ascolto profondo e perseverante. Dobbiamo sempre
imparare dal grande Patriarca del monachesimo occidentale a dare a Dio il posto che
Gli spetta, il primo posto, offrendo a Lui, con la preghiera del mattino e della sera,
le attività quotidiane. La Vergine Maria ci aiuti ad essere, sul suo modello, 'terra
buona' dove il seme della Parola possa portare molto frutto”.
Dopo
l’Angelus, in occasione della cosiddetta “Domenica del Mare”, cioè la Giornata per
l’apostolato nell’ambiente marittimo, ha rivolto un particolare pensiero ai Cappellani
e ai volontari che si prodigano per la cura pastorale dei marittimi, dei pescatori
e delle loro famiglie. Quindi, ha assicurato la sua preghiera "per i marittimi che
purtroppo si trovano sequestrati per atti di pirateria". A tutt'oggi sono circa 800
persone ancora in ostaggio dei pirati, per un fenomeno che non accenna a diminuire:
"Auspico
che vengano trattati con rispetto e umanità, e prego per i loro familiari, affinché
siano forti nella fede e non perdano la speranza di riunirsi presto ai loro cari”.
Rivolgendosi
poi ai pellegrini di lingua francese ha invitato “a ritemprare le energie" in questo
tempo di vacanze "ammirando lo splendore della creazione”:
"Parents,
apprenez à vos enfants..." "Genitori, insegnate ai figli ad osservare
la natura, a rispettarla e proteggerla come un magnifico dono che ci fa intuire la
grandezza del Creatore! Parlando in parabole, Gesù ha utilizzato il linguaggio della
natura per spiegare ai suoi discepoli i misteri del Regno. Le immagini che usa ci
diventino familiari! Ricordiamo che la realtà divina è nascosta nella nostra vita
quotidiana come il seme posto nel terreno. Sta a noi farlo fruttificare!”.
Parlando
in inglese, ha esortato a impiegare le vacanze “per avvicinarsi al Signore attraverso
la preghiera regolare, la partecipazione all'Eucaristia e con generosi atti di carità”.
“Il
tempo delle vacanze, nel quale in queste settimane tanti cercano il riposo – ha detto
in tedesco - è anche un invito a prendere maggiore coscienza della Creazione di Dio:
"Die
Erlösung, die uns in Jesus Christus geschenkt ist..." "La redenzione
che ci è donata in Gesù Cristo significa responsabilità nei riguardi dei nostri fratelli
e di tutto quello che Dio ha creato. Egli vuole che noi ci liberiamo dall’avidità
distruttrice e da falsi legami, che viviamo come uomini nuovi, come suoi figli e figlie,
e che in questo modo portiamo al mondo la sua pace”.
Salutando i
Polacchi, ha detto che “Cristo, il Seminatore della Parola sul Regno di Dio del Vangelo
odierno, ci incoraggia ad essere la terra fertile per il seme, la parola che viene
seminata. Possa essa produrre molto frutto! Non la offuschino le cose di questo mondo,
né il desiderio della ricchezza. Auspico che il riposo estivo sia anche occasione
opportuna per la lettura della Sacra Scrittura”.
Infine, in italiano,
ha ringraziato i fedeli per l'affettuosa accoglienza:
"A tutti auguro
una buona domenica e una buona settimana! Grazie per il vostro entusiasmo! Buona domenica!
Grazie!