2011-07-09 13:39:15

L’appello dei vescovi dell’Africa dell’Est: servono più università cattoliche


Il continente africano ha bisogno di più università cattoliche e soprattutto di un’istruzione di qualità: è l’appello lanciato dai vescovi dell’est dell’Africa riuniti nella loro 17.ma assemblea plenaria che prende il nome di Associazione dei membri delle Conferenze episcopali dell’Africa dell’est (Amecea) e che riunisce i rappresentanti di otto episcopati: Eritrea, Etiopia, Kenya, Malawi, Sudan, Tanzania, Uganza e Zambia, con Seychelles e Somalia come membri affiliati. L’associazione tra le Conferenze episcopali del continente, in effetti, ricorda l'agenzia Zenit, nacque nel 1961 proprio per promuovere la diffusione dell’istruzione universitaria in Africa. Padre Charles Kitima, dell’università cattolica di Sant’Agostino in Tanzania, ha esortato il clero a fare di più: se, dopo 50 anni, infatti, l’Amecea ha aperto sette università nazionali nel continente, in America solo i Gesuiti ne hanno 28, mentre in Tanzania l’obiettivo è di realizzarne di nuove per arrivare a 17 in tutto entro il 2020. Padre John Maviiri, vicepresidente dell’università cattolica est Africa, pone l’accento, invece, sull’adeguatezza dell’istruzione e raccomanda l’istituzione di un Consiglio superiore che regoli gli atenei. Entrambi, comunque, riconoscono il valore che hanno le università cattoliche nell’attività di promozione della pace, della riconciliazione, della giustizia e contro le rivalità di natura etnica. “Nella nostra evangelizzazione – afferma il cardinale Medardo Mazombwe, vescovo emerito di Lusaka, in Zambia, e fondatore dell’università cattolica dell’est Africa di Nairobi – l’istruzione superiore è la priorità numero uno, dobbiamo dare competenza alle persone”. (R.B.)







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