Scandalo intercettazioni in Gran Bretagna. In manette l’ex portavoce di Cameron
In Gran Bretagna, si estende lo scandalo intercettazioni. Il gruppo Murdoch ha annunciato
la chiusura del settimanale "News of The World", accusato di aver spiato migliaia
di persone negli ultimi 10 anni per procurarsi gli scoop. Arrestato l’ex direttore,
Andy Coulson, che è anche l’ex portavoce del premier, David Cameron. Proprio il titolare
di Downing Street in una conferenza stampa ha detto che il Paese è sconvolto e ha
annunciato l’apertura di un’inchiesta e una stretta che riguarda l’intero sistema
dei media. Il servizio di Eugenio Bonanata:
Sarà un magistrato
a guidare l’indagine con i testimoni che parleranno sotto giuramento. “Rovisteremo
ovunque” per far luce su questa pratica “assolutamente spregevole”. Sono parole dure
quelle del premier Cameron, intenzionato ad andare fino in fondo superando soprattutto
i limiti di una prima inchiesta che evidentemente non è stata capace di chiarire quello
che stava succedendo. Il News of The World è accusato di aver creato un sistema complesso,
basato sulla corruzione di poliziotti, che ha riguardato migliaia di persone spiate
in tutti questi anni. Non solo personaggi famosi, ma anche i familiari delle vittime
di terrorismo e le mogli dei soldati morti. Cameron si è assunto tutte le responsabilità
di aver affidato all’ex direttore del giornale la comunicazione del suo team, nonostante
fosse dimissionario proprio per lo scandalo delle intercettazioni. Nessuno – ha detto
– mi aveva dato informazioni dettagliate. Ora, però, si tratta di scoprire cosa succedeva
negli altri giornali. Per questo è stata nominata una seconda commissione, composta
da figure autorevoli, che dovrà chiarire culture, pratiche ed etica della stampa britannica.
La Commissione di controllo sui mass media non ha funzionato quindi – ha spiegato
– dovrà essere riformata. Intanto, l’edizione di domenica prossima del diffuso settimanale
News of The World sarà l’ultima della sua lunga storia. Il gruppo Murdoch ha ammesso
che ci sono stati degli errori e che i proventi dell’ultima copia saranno devoluti
in beneficenza. Non ci saranno pagine pubblicitarie, gli inserzionisti hanno boicottato
l’appuntamento. Circa 200 i dipendenti che perderanno il posto di lavoro.
Italia Il
premier italiano, Silvio Berlusconi, ha annunciato che il candidato del Pdl alle elezioni
del 2013 sarà il guardasigilli Alfano e di voler sostenere Gianni Letta nella corsa
al Quirinale. In un’intervista a Repubblica, il presidente del Consiglio ha anche
rassicurato sull’alleanza con la Lega, accusando il ministro Giulio Tremonti di scarsa
collaborazione. In queste ore, Berlusconi e Tremonti si trovano faccia a faccia a
Palazzo Chigi per definire l’agenda dei prossimi giorni. Intanto, il ministro delle
Finanze è finito al centro di nuove polemiche per la richiesta di arresto del suo
ex collaboratore e deputato del Pdl, Milanese.
Italia-Germania - immigrazione Servono
risposte europee per risolvere i problemi di Lampedusa legati all’immigrazione. Lo
ha ribadito il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, incontrando
il suo omologo tedesco, Christian Wulff, in visita in Italia. Il leader di Berlino,
pur condividendo la prospettiva, ha invitato a non esagerare sul caso Lampedusa, ricordando
che il suo Paese negli anni Novanta ha affrontato afflussi molto più massicci provenienti
dai Balcani, senza ricorrere a nessuna assistenza. Intanto, in mattinata, al centro
di accoglienza dell’isola siciliana, c’è stata una nuova protesta da parte di un gruppo
di giovani tunisini, sbarcati da oltre un mese, che chiedono di lasciare Lampedusa.
Borse
europee Nuova giornata di affanno per le borse europee, sulla scia dei timori
per la crisi del debito. pessimo l'andamento per la piazza di Milano, a causa del
forte aumento del divario tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, considerati
i più affidabili. Arretrano, in generale, i bancari. Gli esperti temono un attacco
speculativo all’Italia e parlano della percezione di debolezza del ministro Tremonti,
con il varo della manovra finanziaria che non riesce ad allontanare i timori.
Grecia Riunione
del Fondo monetario internazionale per approvare i tre miliardi di prestiti a favore
della Grecia, che fanno parte della quinta tranche di aiuti da 12 miliardi
totali. La cifra comprende anche una quota dell’Unione Europea già stanziata da Bruxelles,
dopo il via libera alla manovra economica approvata da Atene. In queste ore, il premier
greco Papandreou ha chiesto al suo governo di accelerare i tempi per l’attuazione
del piano, mentre il Paese mostra perplessità per quanto riguarda il vasto progetto
di privatizzazione da 50 miliardi.
Francia-Strauss-Khan Avviata in
Francia un’inchiesta in seguito alla denuncia del tentativo di stupro, mossa da una
giornalista nei confronti dell’ex numero uno del Fondo monetario internazionale, Strauss-Khan.
Lo hanno riferito fonti giudiziarie. Il fatto risale al febbraio del 2003.
Siria Nuova
mobilitazione antigovernativa, oggi, in diverse città della Siria. Secondo gli attivisti
per i diritti umani, sarebbero stati uccise almeno quattro persone, delle quali una
in pieno centro a Damasco. Folla per le strade della città ribelle di Hama, dove,
al fianco dei dimostranti, c’è anche l’ambasciatore francese in Siria, intenzionato
a testimoniare la solidarietà del suo Paese. Il parlamento eruopeo, intanto, ha chiesto
all’Onu una dichiarazione di condanna per le violenze dell’esercito siriano e l’apertura
di un corridoio umanitario al confine tra Libia e Turchia.
Egitto Si
torna a manifestare anche in Egitto, a tre mesi dalla cacciata di Mubarak. In migliaia
in piazza Tahrir del Cairo animano il cosiddetto venerdì della “punizione e della
perseveranza” per protestare contro la lentezza delle riforme e per invocare processi
più trasparenti contro gli esponenti dell'ex regime. Numerose le tende allestite in
piazza, mentre le Forze dell’ordine seguiranno il tutto a distanza, per evitare scontri
dopo quelli avvenuti in settimana tra dimostranti e agenti.
Yemen Si
continua a discutere nello Yemen della prima apparizione televisiva del presidente,
Saleh, dall’attacco subito il 3 giugno scorso. Dall’Arabia Saudita, dove si trova
ricoverato per le ferite riportate, il capo di Stato si è detto pronto alla condivisione
del potere, ma all’interno di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione. Nessuna
sorpresa da parte dell’opposizione, che ha bocciato le aperture del leader. Il discorso
è stato accompagnato da spari in aria e festeggiamenti a Sanaa, dove si conta un morto
e decine di feriti.
Libia I vertici dell’esercito tunisino denunciano
l’arrivo ogni giorno di almeno seimila rifugiati in fuga dalla Libia. Tunisi ha tuttavia
rassicurato sulla tenuta della frontiera, mentre sembrano allungarsi i tempi per la
soluzione della crisi. Sul terreno libico, infatti, i ribelli proseguono la lenta
avanzata verso Tripoli, dove le forze fedeli a Gheddafi sono pronte a resistere ad
oltranza. Dal canto suo, l’Onu preme per l’avvio di un rapido processo di pace.
Pakistan Cresce
la tensione nella città meridionale pakistana di Karachi, dove le violenze interetniche
e politiche degli ultimi tre giorni hanno provocato almeno una settantina di morti.
L’esercito ha inviato mille uomini, mentre le autorità cittadine hanno dato l’ordine
di aprire il fuoco contro chiunque sia coinvolto nei disordini. Oggi, il principale
partito locale ha indetto una giornata di lutto per gli eccidi: i negozi sono chiusi,
fermi i mezzi di trasporto.
Medio Oriente Cresce la tensione nell'aeroporto
internazionale di Tel Aviv, in attesa dell’arrivo di decine di attivisti stranieri
filopalestinesi prevista in queste ore. Le autorità israeliane hanno fatto sapere
che ci saranno rimpatri immediati a spese delle compagnie aree. Numerosi gli agenti
schierati per prevenire qualsiasi tipo di manifestazioni di solidarietà anche all’esterno
dello scalo. In mattinata, disagi negli aeroporti di Parigi e Ginevra per la partenza
dei voli diretti in Israele.
Texas Giustiziato in Texas con un’iniezione
letale il cittadino messicano condannato per aver stuprato e ucciso una ragazza di
16 anni nel 1996. Prima di morire, ha chiesto scusa alla famiglia. L’amministrazione
Obama aveva fatto ricorso alla Corte suprema invocando il rinvio dell’esecuzione,
affermando che questa avrebbe violato la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari
e avrebbe messo a rischio di arresto senza garanzie i cittadini americani all'estero.
(Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 189