Afghanistan. Solo il 48% della popolazione ha accesso all’acqua potabile
Solo il 48% della popolazione afghana ha accesso all’acqua potabile e solo il 37%
usa servizi sanitari bonificati. Questa situazione di emergenza si riflette con gravi
implicazioni sulla salute, in particolare dei bambini. Mentre alcune zone del Paese
sono materialmente sprovviste di acqua, la maggior parte delle persone non ha accesso
all’acqua potabile a causa delle infrastrutture inadeguate e della loro scorretta
gestione, si legge in un rapporto del Centre for Policy and Human Development dell’Università
di Kabul, pervenuto all’Agenzia Fides. “Nei tre decenni di sommosse che hanno sconvolto
il Paese, le infrastrutture per l’approvvigionamento dell’acqua sono state abbandonate
o distrutte, mentre le istituzioni responsabili della distribuzione e gestione del
servizio sono crollate” si legge nel rapporto dal titolo ‘Afghanistan Human Development
Report 2011’. “Circa il 73% della popolazione fa affidamento su strutture improvvisate
e inadeguate per l’approvvigionamento dell’acqua, mentre le fonti d’acqua stanno diventando
sempre più inquinate e sfruttate in luoghi come Kabul”. Circa il 70% della popolazione
urbana vive in aree non pianificate o insediamenti illegali, mentre il 95% non ha
accesso a servizi igienici bonificati. Nella capitale Kabul l’80% della popolazione
vive in insediamenti non pianificati dove sono comuni la scarsa igiene e la mancanza
di accesso all'acqua potabile.