Libia: i ribelli verso Tripoli. Rasmussen: Gheddafi ha le ore contate
Potrebbe avvicinarsi la svolta in Libia. Si fa sempre più pressante la richiesta di
negoziati, ma senza Gheddafi. Intanto, sul terreno, prosegue l’avanzata degli insorti,
mentre secondo il segretario generale della Nato, Rasmussen, è arrivata la fine della
partita per il leader libico. Il servizio di Eugenio Bonanata:
I ribelli
continuano a muoversi verso Tripoli e ora si preparano ad attaccare la città di Gharyan
a 40 chilometri dalla capitale. Si segnalano scontri e vittime anche a Misurata. Gli
insorti, appoggiati dalle forze Nato, dichiarano la cattura di diversi mercenari dell’esercito
lealista proveniente da Ghana e Mali. Intanto, la Cina intensifica i contatti con
il Consiglio nazionale di transizione e il prossimo 15 luglio, a Istambul in Turchia,
si si svolgerà la riunione del cosiddetto "Gruppo di contatto". Gheddafi, invece,
in previsione di un avvio imminente dei negoziati, avrebbe fatto sapere ai mediatori
sudafricani di non volere condizionare con la sua presenza i colloqui. Dal canto suo,
la Nato, attraverso il segretario generale Rasmussen, ha ribadito che non c’è alcuna
preoccupazione per l’impegno degli alleati nello Stato nordafricano. "Sono fiducioso
– ha detto – che avremo i mezzi e le risorse necessarie per arrivare fino in fondo
alla missione”. Il tema resta al centro del dibattito in molti Paesi europei. In Italia,
oggi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto di rifinanziamento
della missione, ma solo fino alla fine a settembre. Una decisione nell’ottica del
risparmio e nonostante le polemiche interne alla maggioranza con la Lega che preme
per il ritiro da tutti i fronti. Nell’ambito di un finanziamento complessivo di 700
milioni, il testo prevede una riduzione del costo relativo alla Libia da 120 milioni
nel primo semestre 2011 a 60 milioni nel secondo.
Siria Resta
sempre preoccupante la situazione in Siria. Amnesty International ha accusato il governo
di Bashar al-Assad di crimini contro l’umanità nella repressione delle proteste nella
città occidentale di Tal Kalakh. Una ventina le vittime da ad Hama, mentre l’Unione
Europea è pronta a rafforzare il pacchetto di sanzioni economiche contro Damasco.
Yemen Nel
sud dello Yemen, cellule di al Qaeda continuano a colpire l’esercito regolare. Almeno
10 soldati sono rimasti uccisi nel corso di un’imboscata dei ribelli che hanno aperto
il fuoco contro un mezzo dei militari nei pressi della città di Loder, roccaforte
della guerriglia.
Afghanistan Prosegue la lotta contro i terroristi
in Afghanistan. Un raid aereo della Nato condotto stamattina nella provincia orientale
di Khost avrebbe provocato la morte di almeno 13 civili tra cui diversi bambini. A
diffondere la notizia la tv araba al-Jazeera. Fonti dell’Alleanza atlantica riferiscono
dell’uccisione di quattro talebani, precisando che sono in corso verifiche. Intanto,
Afghanistan e Pakistan hanno deciso di creare una commissione militare congiunta per
affrontare la crisi in corso alla frontiera fra i due Paesi, che ha causato scontri
armati e numerose vittime.
Pakistan Vasta offensiva antitalebana
in Pakistan. Almeno 40 guerriglieri sono rimasti uccisi negli ultimi scontri avvenuti
nel distretto di Kurram, nella zona nordovest del Paese. La campagna militare, lanciata
nei giorni scorsi, ha provocato finora l’esodo di migliaia di famiglie. Le autorità
locali hanno assicurato che gli sfollati saranno accolti in tendopoli allestite fuori
dalla zona di guerra.
Medio Oriente Le autorità greche hanno bloccato
a largo dell’isola di Creta una nave francese della flottiglia pacifista intenzionata
a portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Intanto, in vista della consegna
all’Onu del dossier sulla flottiglia dell’anno scorso, centinaia di soldati israeliani
presidiano l’aeroporto di Tel Aviv in attesa dell’arrivo di centinaia di attivisti
filopalestinesi europei, previsto tra oggi e domani. Sul terreno, infine, stamattina
un militare dello Stato ebraico è rimasto leggermente ferito per un razzo anticarro
lanciato da miliziani arabi contro una pattuglia, al confine tra Israele e la Striscia
di Gaza.
Terrorismo - Mauritania In Mauritania, l’esercito avrebbe
ucciso un’importante leader terroristico locale. E’ avvenuto in questi giorni nell’ambito
dell’offensiva condotta in Mali contro al Qaeda nel Maghreb. Per il riconoscimento
dell’identità della vittima è stato chiesto l’aiuto dell’Algeria, che da tempo ha
costituito una banca dati sui profili degli estremisti islamici attivi nella zona.
Terrorismo
- Londra L’intelligence americana ha reso note nuove possibili strategie
d’azione del terrorismo internazionale. Si tratta di bombe impiantate chirurgicamente
nel corpo di attentatori suicidi che, in questo modo, riuscirebbero a eludere i controlli
di sicurezza negli aeroporti. La tecnica, secondo i Servizi segreti americani, sarebbe
stata ideata dal ramo yemenita di Al Qaida. Intanto, in Gran Bretagna, si ricordano
oggi gli attentati di sei anni fa a Londra, che causarono oltre 50 morti e 700 feriti.
Ci riferisce Sagida Syed:
Erano le
8.50, nella metropolitana della città migliaia di persone raggiungevano il proprio
posto di lavoro o di studio: in quel momento, tre bombe esplosero quasi simultaneamente
seminando morte e disperazione. Un’ora dopo un autobus a Tavistock Square veniva squarciato
da un’altra detonazione: quattro terroristi qaedisti di origini asiatiche si erano
fatti saltare in aria colpendo il centro della finanza mondiale, la politica estera
del premier Tony Blair e la sua amicizia con il presidente George Bush. Due settimane
dopo, il 21 luglio, un altro attentato ai mezzi pubblici fece ripiombare la città
nel panico. A sei anni di distanza, le famiglie dei 56 morti, la politica e il Paese
ricordano quei tragici momenti, mentre le polemiche sulla lenta risposta dei mezzi
di soccorso e della polizia, sul risarcimento alle famiglie e sulla lotta la terrorismo
non si sono ancora affievolite. E oggi la ferita viene riaperta dalla rivelazione
che il tabloid “News of the World” avrebbe intercettato le linee telefoniche delle
vittime, ostacolando i soccorsi e commettendo un grave atto di violazione della privacy.
Italia
- Finanziaria La manovra finanziaria approvata dal governo italiano è aperta
a modifiche, ma senza toccare il saldo finale. Lo ha detto il premier, Silvio Berlusconi,
ipotizzando il reinserimento in parlamento della cosiddetta norma "salva-Finivest",
solo dopo la sentenza dei giudici sul lodo Mondadori. All’indomani del via libera
del Quirinale, e in attesa dell’avvio del dibattito parlamentare, la maggioranza continua
a difendere il provvedimento che, secondo il ministro delle Finanze, Giulio Tremonti,
porterà al pareggio di bilancio entro il 2014. Per le opposizioni, invece, il testo
è inaccettabile mentre Comuni e Regioni hanno ribadito le critiche ai tagli durante
l’odierna conferenza unificata. In mattinata, il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, ha ricordato che gli italiani hanno bisogno di orgoglio e fiducia per
affrontare le sfide presenti. Dal Senato, infine, è arrivata l’approvazione del decreto
sviluppo su cui l’esecutivo aveva posto la fiducia.
Olanda Una parete
del detto dello stadio olandese di Eunshede è crollata, intrappolando alcune persone.
Sul posto due squadre di soccorsi stanno cercando di liberarle. Lo riferisce il sito
web della tv pubblica Nos, senza tuttavia fornire altri dettalgi.
Bielorussia Sarebbero
oltre 1.700 le persone fermate dal 15 giugno scorso in Bielorussia, in diverse azioni
di protesta promosse attraverso Internet. Lo sostiene il Centro bielorusso per i diritti
umani Vesna, citato dall'agenzia Interfax. Gran parte dei fermi, 980, sarebbero stati
effettuati nella capitale, Minsk. Nella lista figurerebbero anche 23 giornalisti,
dei quali numerosi di nazionalità russa. (Panoramica internazionale a cura di
Eugenio Bonanata)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LV no. 188