2011-07-07 14:23:19

Il Consiglio d’Europa chiede ai governi più diritti per gli immigrati e a questi più rispetto delle leggi


In Europa “aumentano intolleranza e sostegno ai partiti xenofobi e populisti” mentre crescono le “società parallele” di immigrati, in cui trova spazio l’estremismo islamico. Sono alcune delle considerazioni che emergono alla lettura del Rapporto presentato oggi a Roma dal Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland. Il Rapporto denuncia "la diffusione della discriminazione e dell’intolleranza nell’Europa odierna, soprattutto nei confronti dei rom e degli immigrati, ma anche degli immigrati di seconda generazione, spesso trattati - si legge - come stranieri nel Paese in cui sono nati e di cui sono cittadini”. Si mette in luce come tra popolazioni “praticamente senza diritti” trovino purtroppo più spazio fenomeni come l’estremismo islamico. Nel raccomandare dunque un’inclusione sociale che significhi anche in prospettiva il diritto al voto, si sottolinea però che nel frattempo si deve operare per assicurare che da parte di tutti ci sia pieno rispetto delle leggi. E a questo proposito si ribadisce che "né la religione, né un’eccezione culturale possono essere addotte come scusa per giustificare il mancato rispetto delle leggi”. Il Gruppo ha imperniato le sue considerazioni e raccomandazioni sui principi sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in particolare la libertà individuale e l’uguaglianza davanti alla legge. Titolo del rapporto è “Conciliare diversità e libertà nell’Europa del XXI secolo”. C’è da dire che il Segretario generale Jagland ha incaricato di preparare lo studio un anno fa ad un “Gruppo di eminenti personalità” indipendenti provenienti da uno Stato membro diverso del Consiglio d’Europa. Dunque a firmare il rapporto è stato un gruppo di quattro donne e cinque uomini presieduto dall’ex ministro tedesco degli Affari esteri Joschka Fischer. Relatore del rapporto è Edward Mortimer del Regno Unito. (F.S.)







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