Consiglio Mondiale delle Chiese: le guerre dell'acqua, minaccia per la pace
Viene definita la «guerra per l’oro blu», per rappresentare i conflitti che possono
sorgere in varie zone del mondo per il controllo delle risorse idriche. Il tema è
stato al centro di un recente incontro promosso dal Consiglio ecumenico delle Chiese
(Wcc), a Ulm, in Germania, che ha caratterizzato, fra l’altro, la conclusione del
programma «Decade to overcome violence», lanciato nel 2001 dall’organismo ecumenico.
L’approfondimento è stato fatto nell’ambito di un’analisi generale concernente le
minacce alla pace che potranno scaturire dagli scenari futuri. «Potrebbe accadere
che nei prossimi anni — ha sottolineato il segretario generale del Wcc, Olav Fykse
Tveit — l’acqua divenga centro dei conflitti». Il Wcc, ha aggiunto, «sta supportando
l’Ecumenical Water Network, per dimostrare lo stretto legame esistente tra la pace,
la natura e la necessità di riconciliazione tra le popolazioni che sono in conflitto
per questioni legate alle risorse naturali». La rete dell’Ecumenical Water Network
- riferisce L'Osservatore Romano - riunisce una serie di organizzazioni non solo religiose,
ma anche laiche, come le Ong, con il compito di riflettere e di agire per promuovere
la giustizia nell’accesso e nella distribuzione delle risorse idriche. «Sempre più
l’acqua — si osserva — è trattata come un normale bene commerciale soggetto alle condizioni
di mercato e così accade, sempre più spesso, che lì dove sono stati avviati progetti
di privatizzazione, ai poveri venga precluso l’accesso all’acqua». E questo, si sottolinea,
potrebbe contribuire ad alimentare in futuro i conflitti incentrati proprio sullo
sfruttamento delle risorse idriche e sulla possibilità di un libero accesso al loro
utilizzo. L’indiscriminato sfruttamento delle risorse idriche, secondo il segretario
generale del Wcc, «sta inoltre avendo un impatto anche sull’economia e così accade
anche per le risorse alimentari e l’energia». Il programma «Decade to overcome violence»
ha visto nell’arco di un decennio una serie cospicua di conferenze, seminari e altre
iniziative per promuovere la giustizia e la riconciliazione. «Il tema della pace —
ha concluso il segretario generale del Wcc — è importante per tutti. È stato da noi
rilanciato e da noi portato avanti quotidianamente in interazione con altri. Esso
riguarda gli effetti del nostro stile di vita nei confronti del prossimo». Tra gli
eventi più significativi, anch’essi programmati a conclusione del progetto, figura
la Convocazione ecumenica che si è svolta a maggio a Kingston, in Giamaica. (L.Z.)