Congo: messaggio del cardinale Monsengwo per il 51° di indipendenza del Paese
“Per costruire un grande Paese occorre vivere in pace lavorando insieme e mettendo
da parte l’odio». Questo – riferisce l’Osservatore Romano - il messaggio dell’arcivescovo
di Kinshasa, cardinale Laurent Pasinya Monsengwo, in occasione del 51° anniversario
dell’indipendenza della Repubblica Democratica del Congo. “In questo anniversario
— ha detto il porporato, rivolgendosi ai numerosi presenti — vi invito a riflettere
sulle parole del nostro inno nazionale: "Uniti dal destino e dal lavoro noi costruiremo
un Paese più bello di prima, in pace”. Prima di tutto, ringraziamo Dio, il maestro
del tempo e della storia, che ci ha uniti dal destino per fare di noi una nazione
chiamata alla prosperità dei confini internazionalmente riconosciuti. Sì — ha proseguito
— il destino ci ha uniti al congresso di Berlino per volontà dei re, ma dietro questa
volontà politica degli umani, è Dio che guidava la storia e ci chiamava a svolgere
un ruolo importante nella storia dell’Africa e del mondo. Non per nulla, Egli ha
dotato questa terra di molte risorse naturali». Un impegno forte comporta un duro
lavoro. «Ecco perché diciamo nel nostro inno, "per il lavoro costruiremo un Paese
più bello di prima. Senza il lavoro — ha aggiunto l’arcivescovo di Kinshasa — non
c’è un impegno forte. Senza il lavoro vuol dire che il dono non è apprezzato. Senza
il lavoro, "un Paese più bello di prima" rimarrà un miraggio eterno». Infine, il cardinale
ha rivolto la sua attenzione alla pace e alla stabilità della nazione. «Noi non costruiremo
mai questo Paese, se la pace non è un obiettivo, la pace dei cuori, la pace delle
menti, la pace dei sentimenti. Abbiamo bisogno che i nostri cuori battano tutti insieme
allo stesso ritmo per la pace. Non costruiremo mai questo Paese — ha concluso — se
la tolleranza cede il posto all’intolleranza, se la verità lascia il posto alla menzogna,
se l’odio sostituisce l’amore nei nostri rapporti». (L.Z.)