Accordo Santa Sede-Azerbaigian: regolata la situazione giuridica della Chiesa. Mons.
Mamberti: evento storico
Stamani, nel Palazzo Apostolico Vaticano, mons. Dominique Mamberti, segretario per
i Rapporti con gli Stati, e il ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian, Elmar
Mammadyarov, hanno proceduto allo scambio degli Strumenti di ratifica dell’Accordo
fra la Santa Sede e la Repubblica di Azerbaigian. L’Accordo, in lingua inglese ed
azera, regola la situazione giuridica della Chiesa cattolica in questo Paese.
Mons.
Mamberti ha parlato di “accordo storico” che “rende effettivo il principio della libertà
religiosa” proclamato nella Costituzione azera. Si tratta di un’intesa – ha aggiunto
- che “assicura alla Chiesa cattolica locale di poter vivere in pace e sicurezza,
in modo da contribuire meglio al bene comune” di un Paese a maggioranza musulmana.
Un evento, dunque, “molto significativo – ha proseguito mons. Mamberti – anche perché
dà prova del rispetto mostrato da un Paese con una cospicua popolazione musulmana
per una comunità religiosa minoritaria. Si tratta di un'indicazione di come i Cristiani
e i Musulmani possono vivere insieme e rispettarsi reciprocamente”.
“L'Accordo
– ha rilevato il presule - non influisce sull'esistenza e sulle attività delle numerose
comunità religiose, Cristiane e non-Cristiane, accolte in Azerbaigian, e non pone
la Chiesa cattolica in una posizione privilegiata. La Chiesa, piuttosto, cerca di
realizzare la propria missione nell'ambito della sua competenza religiosa, nel dovuto
rispetto per le leggi della Repubblica di Azerbaigian”. “Il consenso raggiunto in
ambiti di mutuo interesse – ha concluso mons. Mamberti - è il più chiaro segno della
nostra comune volontà di continuare a lavorare insieme, con un nuovo strumento in
grado di assicurare la formazione integrale di ogni persona, sia come credente che
come cittadino”. Presente al solenne atto anche il cardinale segretario di Stato Tarcisio
Bertone.