2011-07-04 14:25:57

Cile: anche gli studenti delle scuole cattoliche manifestano per un sistema educativo migliore


Suor Elisabeth Gonzalez, vicedirettrice della scuola “Santa Maria de la Providencia” a Renca e membro della Commissione per la Missione Continentale dell’arcidiocesi di Santiago, ha vissuto la cosiddetta "rivoluzione del pinguino" del 2006 ed attualmente continua a seguire il movimento studentesco del Cile. La scorsa settimana, gli studenti hanno occupato i locali della scuola e suor Elisabeth ha deciso di restare con loro, dormendo sul pavimento come gli studenti, per tenere aperto un dialogo sincero, senza cadere in inutili atti di vandalismo che indeboliscono le richieste. "È incoraggiante vedere che i giovani delle scuole cattoliche non sono indifferenti, ma vogliono dare un contributo al problema manifestando pacificamente, essendo facilitatori del dialogo, chiedendo l'illuminazione dello Spirito per discernere e partecipare con rispetto, con fiducia e con la volontà di rispondere a questa sfida che ci coinvolge tutti" ha sottolineato la religiosa. Per “impegnarsi nella realtà”, come chiede la Conferenza di Aparecida, i docenti delle scuole, insieme alla religiosa, hanno voluto accompagnare gli studenti in quest’azione pacifica e simbolica. Tale atteggiamento è stato così apprezzato dai giovani che hanno scelto poi di mettere fine all’occupazione e di iniziare dei sit-in culturali, con giornate di riflessione (organizzate nelle ultime ore di lezioni), comprendendo che la violenza non è la strada migliore per avere risposta alle loro richieste. Con questo atteggiamento di dialogo, è stato possibile riprendere l'anno scolastico. "Oggi più che mai i discepoli missionari, studenti, operatori pastorali, insegnanti, genitori, religiosi e tutti coloro che sono coinvolti nel lavoro educativo, hanno l'opportunità di dare un contributo significativo alle questioni che riguardano il sistema educativo, la qualità dell'istruzione, la giustizia e l’equità, perché i giovani del nostro paese possano avere accesso a un'istruzione completa e degna, a prescindere dello stato sociale a cui appartengono. E' una giusta causa, secondo i valori del Vangelo" ha concluso la vice-direttrice. La situazione non è cambiata molto da quando gli studenti hanno cominciato le manifestazioni per chiedere cambiamenti nel sistema educativo. Anche i Vescovi del Cile hanno sottolineato che “c'è una lunga strada da percorrere” per costruire un modello educativo di apprendimento di qualità, equo e giusto, dove ogni studente, indipendentemente dalla sua condizione personale e sociale, abbia assicurata la formazione necessaria per svilupparsi pienamente. (R.P.)







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