Nord e Centro America: i vescovi chiedono nuove norme e più solidarietà per i migranti
Solidarietà e preoccupazione per la situazione disperata degli immigrati in Nord e
Centro America è stata espressa dai vescovi della regione in una dichiarazione congiunta.
Il documento, pubblicato in questi giorni, segue la riunione tenutasi a San Josè in
Costa Rica a inizio giugno, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle conferenze
episcopali di Stati Uniti, Messico, Costa Rica, Panama, Honduras e Guatemala come
anche del Celam e di Caritas International. “Continuiamo a testimoniare grande sofferenza
tra i migranti nei nostri Paesi, che sono vittime di sfruttamento e abuso da parte
di molti elementi della società, quali pubblici ufficiali, datori di lavoro senza
scrupoli e organizzazioni criminali”, si legge nella dichiarazione. Tra le numerose
questioni discusse durante l’incontro: l’aumento delle violenze e di rapimenti dei
migranti da parte delle organizzazioni criminali, l’aumento delle deportazioni tra
Stati Uniti e Messico, la crescita delle disuguaglianze economiche, gli effetti della
globalizzazione e l’incremento delle minacce subite dagli esponenti della pastorale
per i migranti. I presuli hanno anche sottolineato l’urgenza di continuare a sostenere
Haiti dopo il terremoto del gennaio 2010, fermando le deportazioni degli haitiani,
che arrivano irregolarmente negli altri Paesi. “Chiediamo nuovamente ai nostri governi
di assumersi la responsabilità per la protezione legale dei migranti che cercano lavoro
e asilo politico, dei rifugiati e delle vittime del traffico di essere umani”, affermano
i presuli, auspicando anche il cambiamento o l’abolizione di “quelle normative che
causano la separazione delle famiglie dei migranti, detenzione arbitraria e minacce
alla vita”. (M. R.)