Austria: in vigore nuova normativa sull’immigrazione. Critiche dal mondo cattolico
Dubbi e perplessità accompagnano l’entrata in vigore oggi, in Austria, della nuova
normativa sull’immigrazione che introduce regole più severe, già criticate mesi fa
da Caritas, Diakonie, Azione cattolica e altre Ong. Franz Küberl, presidente della
Caritas, ha detto all'agenzia Sir di essere in gran parte “insoddisfatto per la riforma”,
che rappresenta una versione più ammorbidita di una proposta di legge presentata nel
febbraio scorso. “Nonostante alcuni passaggi smussati, molte parti della legge fanno
pensare a vessazioni”, ha aggiunto Küberl, che deplora in particolare la pratica della
detenzione amministrativa nei confronti dei richiedenti asilo che “non solo viola
la dignità di chi chiede protezione ma è anche costosa” rispetto ad altre soluzioni
“più miti” in alloggi analoghi. Il direttore della Caritas di Vienna, Michael Landau,
ha auspicato una "soluzione rapida per le famiglie ben integrate in Austria. Per i
genitori e soprattutto per i bambini per i quali l'Austria è diventata la patria,
occorrono soluzioni umane e adeguate per uno Stato di diritto". Unico provvedimento
valutato positivamente dalle organizzazioni ecclesiastiche è la carta di soggiorno
"Rot-Weiß-Rot" (rossa-bianca-rossa, come i colori della bandiera austriaca), che definisce
criteri chiari per l'immigrazione qualificata. (M.G.)