2011-06-30 14:06:15

Rinnovata attenzione ad ecumenismo, donne e bioetica: così, il Papa nel messaggio all’Osservatore Romano per i suoi 150 anni


“Un giornale di idee, organo di formazione e non solo di informazione”: così, Benedetto XVI definisce l’Osservatore Romano ricordando il “lungo e significativo cammino” dei 150 anni che il quotidiano compie domani 1 luglio. In occasione di “questo importante anniversario” oggi al direttore Giovanni Maria Vian il Papa ha inviato un messaggio che viene pubblicato in forma integrale nell’edizione odierna del quotidiano della Santa Sede. I punti salienti del messaggio nel servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

“Mantenere fedelmente il compito svolto in questo secolo e mezzo”: questo il mandato di Benedetto XVI insieme con alcune indicazioni forti per il cammino da ora in avanti. “Attenzione all’Oriente cristiano, - scrive Benedetto XVI - all’irreversibile impegno ecumenico delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali, alla ricerca costante di amicizia e collaborazione con l’Ebraismo e con le altre religioni, al dibattito e al confronto culturale, alla voce delle donne, ai temi bioetici che pongono questioni per tutti decisive.” Inoltre in concreto il Papa chiede espressamente di “continuare l’apertura a nuove firme e – sottolinea – tra queste quelle di un numero crescente di collaboratrici”. Chiede anche di “accentuare la dimensione e il respiro internazionali che – ricorda – sono stati presenti fin dalle origini del quotidiano”. Così – spiega il Papa – l’Osservatore Romano sa esprimere "la cordiale amicizia della Santa Sede per l’umanità del nostro tempo, in difesa della persona umana”. E del nostro tempo Benedetto XVI dice che è “segnato spesso dalla mancanza di punti di riferimento e dalla rimozione di Dio dall’orizzonte di molte società, anche di antica tradizione cristiana”. Per questo tempo – spiega - l’Osservatore Romano deve essere “giornale di idee, di formazione e non solo informazione”, “dopo centocinquant’anni di una storia di cui – sottolinea - può andare orgoglioso”. Una storia fatta da “un lungo e significativo cammino ricco di gioie, di difficoltà, di impegno, di soddisfazioni, di grazia”. Un cammino di cui il Papa sottolinea anche “la singolarità e la responsabilità” nel far conoscere il Magistero dei Papi, nell’essere “uno degli strumenti privilegiati a servizio della Santa Sede e della Chiesa”.

Nel suo messaggio, Benedetto XVI ricorda l’origine del quotidiano in “un contesto difficile e decisivo per il Papato”. Ne ricorda la fondazione su iniziativa privata e poi l’acquisto da parte della Santa Sede. Soprattutto ricorda “la linea di imparzialità e di coraggio mantenuta di fronte alle tragedie e agli orrori che segnarono la prima metà del Novecento”. Dal primo conflitto ai totalitarismi, agli orrori della Shoah e della seconda guerra mondiale. “Anni tremendi” – ricorda il Papa - seguiti dal periodo della Guerra fredda e della persecuzione anticristiana attuata dai regimi comunisti in molti Paesi. Eppure – sottolinea il Papa – “nonostante la ristrettezza dei mezzi e delle forze, il giornale della Santa Sede seppe informare con onestà e libertà, sostenendo l’opera coraggiosa di Benedetto XV, di Pio XI e di Pio XII in difesa della verità e della giustizia, unico fondamento della pace”. In particolare dalla Seconda guerra mondiale – afferma Benedetto XVI – L’Osservatore Romano potè così "uscire a testa alta”. Benedetto XVI poi non manca di ricordare citazioni del cardinale Giovanni Battista Montini, poi Papa Paolo VI: la memorabile definizione di “singolarissimo quotidiano” e quella di “faro orientatore”.







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