Dopo il sì di Atene al piano di austerity, imminente via libera dei fondi Ue
L’attenzione dell’Europa resta puntata sulla Grecia per il voto del parlamento sul
pacchetto di misure contenute nel piano di austerità da 78 miliardi di euro varato
ieri. Sul tema è intervenuto anche il presidente della Banca Centrale Europea Trichet,
mentre gli istituti di credito tedeschi hanno raggiunto un accordo con il governo
sul finanziamento del debito di Atene. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
Misure dolorose
ma necessarie per aprire le porte alla quinta tranche di aiuti di Unione Europea e
Fondo Monetario Internazionale. I tempi sono molto stretti e a Bruxelles si parla
di un via libera già nei prossimi giorni. Stamattina durante la sua audizione al Parlamento
europeo il numero uno della Bce, Trichet, ha invitato all’unità nazionale chiedendo
di accelerare sulla strada delle privatizzazioni, che potrebbe attrarre molti investimenti
privati. Atene ha previsto l'Ufficio per la valorizzazione delle proprietà dello Stato,
anche se Trichet sul coinvolgimento diretto dei privati ha chiarito che la decisione
spetta ai singoli Stati. Su questo fronte da Berlino si attendono i dettagli circa
l’accordo raggiunto in queste ore tra banche e governo proprio sul finanziamento del
debito greco. La sorte dei conti di Atene interessa tutti i Paesi europei, nessuno,
infatti, sarebbe escluso dall’effetto domino in seguito ad un eventuale default. Intanto
si guarda con preoccupazione anche alla crescente tensione sociale nel Paese Ellenico.
Gli scontri, cominciati ieri in varie città con l’approvazione del piano da parte
del Parlamento, sono andati avanti per tutta la notte provocando decine di feriti.
Italia Anche
l’Italia è impegnata sul fronte del risanamento conti. Nelle prossime ore il governo
presenterà la manovra da 47 miliardi di Euro, dopo un lavoro di revisione sull’inserimento
dei capitoli. Il provvedimento avrà un impatto contenuto nel biennio 2011-2013 mentre
il grosso delle misure per la riduzione del debito pubblico è previsto per il 2013
e il 2014.
Portogallo In Portogallo il nuovo governo di centrodestra
è pronto a presentare nuove misure di austerità per raggiungere gli obiettivi previsti
dal piano di salvataggio definito con il Fondo Monetario Internazionale e con l’Unione
Europea. La stampa locale, citando fonti governative, riferisce di misure adottate
in anticipo rispetto al termini.
Libano Una delegazione del Tribunale
internazionale per il Libano (Tsl) è giunta a Beirut per consegnare alle autorità
locali il fascicolo con le incriminazioni per l'assassinio dell’ex premier libanese
Rafik Hariri, avvenuto nella capitale nel 2005. Secondo media locali nei documenti
sono contenuti 4 mandati d’arresto. Si tratta di un “momento storico” ha commentato
Rafik Hariri, figlio del leader assassinato e leader dell’opposizione libanese.
Libia Dal
summit dell’Unione africana in Guinea equatoriale arriva un nuovo invito dei ribelli
libici al colonnello Gheddafi perché lasci il potere. “Vada via, tutto il mondo è
d’accordo” ha detto il rappresentante del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi.
Intanto, il segretario generale della Nato, Rasmussen, ha dichiarato che l’Alleanza
Atlantica non è coinvolta nella fornitura di armi ai ribelli ammessa ieri dalla Francia.
Sulla distribuzioni di armi in Libia, anche da parte di Gheddafi, aveva espresso critiche
la stessa Unione africana, mentre la Cina ha invitato tutti i Paesi coinvolti ad “attenersi
strettamente” alle risoluzioni dell’Onu.
Yemen Sempre più a rischio
la situazione nello Yemen. Il governo ha annunciato di aver perso il controllo in
5 province del sud, nell’ambito della battaglia contro i miliziani di al Qaeda. Preoccupa
la situazione nonostante l’offensiva militare in corso con l’aiuto degli aerei senza
pilota americani. Nella giornata di ieri gli scontri tra esercito e ribelli hanno
provocato la morte di decine di miliziani. Sul fronte politico resta ignota la data
del rientro nel Paese del presidente Salehe che si trova ricoverato in Arabia Saudita
dopo l’attentato dell’inizio di giugno. Atteso nei prossimi giorni un suo discorso
televisivo che, secondo la stampa, dovrebbe rassicurare i suoi sostenitori.
Egitto Oltre
mille feriti e 40 arresti: è il bilancio degli scontri avvenuti ieri al Cairo, in
Egitto. Numerosi manifestanti hanno ingaggiato una dura battaglia con le forze di
sicurezza dopo una serie di arresti avvenuti nel corso di una commemorazione delle
vittime di Piazza Tahrir. Intanto le autorità hanno rinviato a settembre la sentenza
prevista per oggi in relazione alla morte del giovane attivista e blogger Khaled Said,
diventato un simbolo della rivoluzione contro Hosni Mubarak. Sul banco degli imputati
due agenti di polizia accusati di tortura.
Afghanistan giornalisti In
Afghanistan, sono stati liberati ieri i due giornalisti francesi sequestrati un anno
e mezzo fa. Secondo il ministro degli Esteri di Parigi, Alain Juppé, per Hervé Guesquiere
e Stephanie Taponier, reporter di France 3 presi in ostaggio il 30 dicembre 2009,
non è stato pagato alcun riscatto.
Afghanistan Raid Nato Dopo l’assalto
terroristico di ieri all’Hotel Intercontinental di Kabul, è stato ucciso in un raid
della Nato il numero due dell’organizzazione Haqqani, considerata responsabile dell’attacco.
Intanto, sia il presidente afghano Karzai che quello statunitense Obama hanno confermato
che il ritiro delle truppe americane dal Paese procederà come previsto.
Bahrain In
Bahrain respinta la proposta del re al-Kalifa di avviare il dialogo con l’opposizione
e di istituire una commissione d’inchiesta sulle violenze dei mesi scorsi. Ieri sera
nella capitale Manama c’è stata una manifestazione contro il discorso televisivo del
monarca. La piazza ha chiesto nuove riforme politiche e costituzionali e la liberazione
dei detenuti politici.
Arabia Saudita "Il governo saudita deve concedere
maggiori libertà, prima che sia troppo tardi". Così la principessa saudita Al Saud,
citata dalla tv iraniana, secondo la quale bisogna aprire al più presto un dialogo
nazionale in quanto – a suo dire - il Paese non è immune dal vento di cambiamento
che sta interessando il mondo arabo.
M.O. Nuovo ritardo per la partenza
della Flottiglia 2 con aiuti umanitari diretti alla popolazione di Gaza. Una nave
irlandese è stata sabotata nel porto turco di Gocek dove si trovava da qualche settimana.
Gli organizzatori – in un comunicato - puntano il dito contro Israele. La flottiglia,
per ora, resta quindi ancorata ai porti di partenza, la maggior parte dei quali si
trova in Grecia.
Cipro A Cipro proseguono i colloqui, sostenuti dall’Onu,
che mirano alla riunificazione dell’isola divisa dal 1974 tra le comunità greca e
turca. Il presidente greco-cipriota Demetris Christofias e il leader turco cipriota
Dervis Eroglu hanno avuto un colloquio nella residenza del rappresentante speciale
delle Nazioni Unite nell’isola. I due leader si sono incontrati già altre 3 volte
da novembre scorso, e torneranno a vedersi tra una settimana a Ginevra, alla presenza
del Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon. (Panoramica internazionale a cura
di Eugenio Bonanata e Davide Maggiore)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LV no. 181