2011-06-30 16:27:08

Dopo il sì di Atene al piano di austerity, imminente via libera dei fondi Ue


L’attenzione dell’Europa resta puntata sulla Grecia per il voto del parlamento sul pacchetto di misure contenute nel piano di austerità da 78 miliardi di euro varato ieri. Sul tema è intervenuto anche il presidente della Banca Centrale Europea Trichet, mentre gli istituti di credito tedeschi hanno raggiunto un accordo con il governo sul finanziamento del debito di Atene. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Misure dolorose ma necessarie per aprire le porte alla quinta tranche di aiuti di Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale. I tempi sono molto stretti e a Bruxelles si parla di un via libera già nei prossimi giorni. Stamattina durante la sua audizione al Parlamento europeo il numero uno della Bce, Trichet, ha invitato all’unità nazionale chiedendo di accelerare sulla strada delle privatizzazioni, che potrebbe attrarre molti investimenti privati. Atene ha previsto l'Ufficio per la valorizzazione delle proprietà dello Stato, anche se Trichet sul coinvolgimento diretto dei privati ha chiarito che la decisione spetta ai singoli Stati. Su questo fronte da Berlino si attendono i dettagli circa l’accordo raggiunto in queste ore tra banche e governo proprio sul finanziamento del debito greco. La sorte dei conti di Atene interessa tutti i Paesi europei, nessuno, infatti, sarebbe escluso dall’effetto domino in seguito ad un eventuale default. Intanto si guarda con preoccupazione anche alla crescente tensione sociale nel Paese Ellenico. Gli scontri, cominciati ieri in varie città con l’approvazione del piano da parte del Parlamento, sono andati avanti per tutta la notte provocando decine di feriti.

Italia
Anche l’Italia è impegnata sul fronte del risanamento conti. Nelle prossime ore il governo presenterà la manovra da 47 miliardi di Euro, dopo un lavoro di revisione sull’inserimento dei capitoli. Il provvedimento avrà un impatto contenuto nel biennio 2011-2013 mentre il grosso delle misure per la riduzione del debito pubblico è previsto per il 2013 e il 2014.

Portogallo
In Portogallo il nuovo governo di centrodestra è pronto a presentare nuove misure di austerità per raggiungere gli obiettivi previsti dal piano di salvataggio definito con il Fondo Monetario Internazionale e con l’Unione Europea. La stampa locale, citando fonti governative, riferisce di misure adottate in anticipo rispetto al termini.

Libano
Una delegazione del Tribunale internazionale per il Libano (Tsl) è giunta a Beirut per consegnare alle autorità locali il fascicolo con le incriminazioni per l'assassinio dell’ex premier libanese Rafik Hariri, avvenuto nella capitale nel 2005. Secondo media locali nei documenti sono contenuti 4 mandati d’arresto. Si tratta di un “momento storico” ha commentato Rafik Hariri, figlio del leader assassinato e leader dell’opposizione libanese.

Libia
Dal summit dell’Unione africana in Guinea equatoriale arriva un nuovo invito dei ribelli libici al colonnello Gheddafi perché lasci il potere. “Vada via, tutto il mondo è d’accordo” ha detto il rappresentante del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi. Intanto, il segretario generale della Nato, Rasmussen, ha dichiarato che l’Alleanza Atlantica non è coinvolta nella fornitura di armi ai ribelli ammessa ieri dalla Francia. Sulla distribuzioni di armi in Libia, anche da parte di Gheddafi, aveva espresso critiche la stessa Unione africana, mentre la Cina ha invitato tutti i Paesi coinvolti ad “attenersi strettamente” alle risoluzioni dell’Onu.

Yemen
Sempre più a rischio la situazione nello Yemen. Il governo ha annunciato di aver perso il controllo in 5 province del sud, nell’ambito della battaglia contro i miliziani di al Qaeda. Preoccupa la situazione nonostante l’offensiva militare in corso con l’aiuto degli aerei senza pilota americani. Nella giornata di ieri gli scontri tra esercito e ribelli hanno provocato la morte di decine di miliziani. Sul fronte politico resta ignota la data del rientro nel Paese del presidente Salehe che si trova ricoverato in Arabia Saudita dopo l’attentato dell’inizio di giugno. Atteso nei prossimi giorni un suo discorso televisivo che, secondo la stampa, dovrebbe rassicurare i suoi sostenitori.

Egitto
Oltre mille feriti e 40 arresti: è il bilancio degli scontri avvenuti ieri al Cairo, in Egitto. Numerosi manifestanti hanno ingaggiato una dura battaglia con le forze di sicurezza dopo una serie di arresti avvenuti nel corso di una commemorazione delle vittime di Piazza Tahrir. Intanto le autorità hanno rinviato a settembre la sentenza prevista per oggi in relazione alla morte del giovane attivista e blogger Khaled Said, diventato un simbolo della rivoluzione contro Hosni Mubarak. Sul banco degli imputati due agenti di polizia accusati di tortura.

Afghanistan giornalisti
In Afghanistan, sono stati liberati ieri i due giornalisti francesi sequestrati un anno e mezzo fa. Secondo il ministro degli Esteri di Parigi, Alain Juppé, per Hervé Guesquiere e Stephanie Taponier, reporter di France 3 presi in ostaggio il 30 dicembre 2009, non è stato pagato alcun riscatto.

Afghanistan Raid Nato
Dopo l’assalto terroristico di ieri all’Hotel Intercontinental di Kabul, è stato ucciso in un raid della Nato il numero due dell’organizzazione Haqqani, considerata responsabile dell’attacco. Intanto, sia il presidente afghano Karzai che quello statunitense Obama hanno confermato che il ritiro delle truppe americane dal Paese procederà come previsto.

Bahrain
In Bahrain respinta la proposta del re al-Kalifa di avviare il dialogo con l’opposizione e di istituire una commissione d’inchiesta sulle violenze dei mesi scorsi. Ieri sera nella capitale Manama c’è stata una manifestazione contro il discorso televisivo del monarca. La piazza ha chiesto nuove riforme politiche e costituzionali e la liberazione dei detenuti politici.

Arabia Saudita
"Il governo saudita deve concedere maggiori libertà, prima che sia troppo tardi". Così la principessa saudita Al Saud, citata dalla tv iraniana, secondo la quale bisogna aprire al più presto un dialogo nazionale in quanto – a suo dire - il Paese non è immune dal vento di cambiamento che sta interessando il mondo arabo.

M.O.
Nuovo ritardo per la partenza della Flottiglia 2 con aiuti umanitari diretti alla popolazione di Gaza. Una nave irlandese è stata sabotata nel porto turco di Gocek dove si trovava da qualche settimana. Gli organizzatori – in un comunicato - puntano il dito contro Israele. La flottiglia, per ora, resta quindi ancorata ai porti di partenza, la maggior parte dei quali si trova in Grecia.

Cipro
A Cipro proseguono i colloqui, sostenuti dall’Onu, che mirano alla riunificazione dell’isola divisa dal 1974 tra le comunità greca e turca. Il presidente greco-cipriota Demetris Christofias e il leader turco cipriota Dervis Eroglu hanno avuto un colloquio nella residenza del rappresentante speciale delle Nazioni Unite nell’isola. I due leader si sono incontrati già altre 3 volte da novembre scorso, e torneranno a vedersi tra una settimana a Ginevra, alla presenza del Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata e Davide Maggiore)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 181







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