2011-06-30 14:12:36

Costa Rica: la Chiesa contro la fecondazione in vitro e le ingerenze dell’Osa


Nonostante che lo scorso 15 giugno il Congresso del Costa Rica abbia rifiutato con 26 voti contro e 25 a favore un progetto di legge sulla fecondazione in vitro, la Commissione interamericana per i diritta umani dell'Osa, che ha la sua sede proprio a San José, ha dato al Paese una scadenza precisa - il 31 luglio - affinché modifichi questo divieto. In questo contesto, da alcuni giorni la Chiesa locale si è mobilitata per accrescere la consapevolezza dell'opinione pubblica sulla gravità non solo di un'eventuale adozione di questa tecnica ma anche sulla gravità della pesante ingerenza della Commissione Interamericana. Il presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo di San José, mons. Hugo Barrantes Ureña ha sollecitato, l'anno scorso, il Governo a non approvare la normativa, in quanto «è una tecnica che, per raggiungere le sue finalità, elimina, nel suo processo, un grande numero di embrioni fecondati, cioè vite umane nascenti». Nell’esprimere «comprensione per gli sposi che non possono appagare il legittimo desiderio di avere figli» ha ricordato però che «un bambino è sempre un dono» e, di conseguenza, non può costituire un mero mezzo per «soddisfare un bisogno o desiderio, ma la sua inviolabile dignità di persona richiede di essere trattato sempre come un fine». Il criterio fondamentale per chiunque voglia affrontare tale tema è che «il frutto della generazione umana, fin dalla costituzione dello zigote, esige il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all’essere umano nella sua totalità corporale e spirituale: essere umano da trattare come persona dal momento del concepimento, titolare dunque da quello stesso momento dei diritti della persona, soprattutto del diritto inviolabile alla vita». (A cura di Luis Badilla)







All the contents on this site are copyrighted ©.