2011-06-29 16:02:28

Irlanda: no dei vescovi alla minore retribuzione domenicale avanzata dal governo


Ridurre le retribuzioni domenicali inferirebbe un ulteriore colpo al valore della domenica come giorno di riposo e di preghiera, necessario per il benessere fisico e psichico degli individui e delle famiglie. Così la Commissione della giustizia e della pace della Conferenza episcopale irlandese motiva, in una nota, la contrarietà dei vescovi alla nuova proposta avanzata dal Governo per dare una scossa alla traballante economia del Paese. Secondo i vescovi, la decisione è il frutto di una logica che “privilegia considerazioni economiche a scapito del benessere dei cittadini e del bene comune della società”. “Il valore della domenica come giornata della collettività”, si sottolinea in una nota, “è inestimabile. Per noi cristiani è una giornata centrale per praticare la nostra fede”, un giorno sabbatico in cui “ogni lavoro non essenziale dovrebbe essere evitato”. In molte famiglie, infatti, la domenica è l’unico momento per stare insieme. Va poi considerato che la misura penalizzerebbe soprattutto i soggetti con redditi bassi che hanno bisogno di lavorare la domenica per arrivare alla fine del mese: “sarebbe quindi ingiusto”, afferma la nota, “chiedere a queste stesse persone di sostenere ulteriormente i costi della crisi”. Gli eventuali vantaggi ottenuti nel breve termine dalle imprese sarebbero “annullati dai danni nel lungo termine alla società nel suo insieme”. Se è dunque necessario sostenere le imprese con misure ad hoc, come finanziamenti agevolati è altrettanto evidente che non si possono trascurare gli effetti delle misure scelte “sui soggetti più vulnerabili e sul bene comune”. La difesa della domenica come giorno di riposo è, come è noto, al centro di un vasto dibattito in Europa. Uno studio realizzato da «Deloitte Consulting» per conto della Commissione europea, sembra confermare che gli orari di lavoro non-regolari danneggiano il ritmo sociale e portano i dipendenti a essere più stressati e ad ammalarsi facilmente. (M. R.)







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