Pakistan: il governo è pronto ad abolire il Ministero per le Minoranze religiose
Il governo del Pakistan è pronto ad abolire il Ministero Federale per le Minoranze
religiose, frammentandolo in “divisioni” che saranno decentrate nelle province pakistane.
Le competenze del Ministero saranno dirottate, dunque, dal livello federale a quello
provinciale, secondo un piano di “devolution” che toccherà altri Ministeri federali.
Nel mondo politico pakistano, il provvedimento, salvo variazioni dell’ultimo minuto,
entrerà in vigore il 1° luglio e significherà “cancellare dall’agenda del governo
centrale i temi legati ai diritti delle minoranze”, notano fonti dell'agenzia Fides
nella comunità cristiana, esprimendo delusione e preoccupazione. “In tal modo – proseguono
le stesse fonti – si uccide il compianto ministro Shabhaz Bhatti una seconda volta:
la prima volta è stata la sua eliminazione fisica, la seconda è eliminare il suo progetto
e la sua eredità politica, per cui tanto si è impegnato”. Il progetto di eliminare
un dicastero divenuto “scomodo” era già presente nel rimpasto annunciato a febbraio
2011, ma poi l’abile manovra di Shabhaz Bhatti, che aveva ottenuto il pesante sostegno
del Segretario di stato Usa Hillary Clinton, aveva scongiurato quell’ipotesi, ampiamente
circolata anche dopo la morte di Bhatti. La mancata menzione del Ministero per le
minoranze nella legge Finanziaria del 2011-2012 presentata dal governo un mese fa,
che l’aveva lasciato senza fondi dandogli di fatto una funzione puramente decorativa,
è stata il passo preparatorio all’abolizione definitiva del Dicastero dal gabinetto
federale. L’attuale Ministro di Stato per le Minoranze (una sorta di vice-ministro),
il cattolico Ackram Gill ha protestato vivacemente contro l’abolizione: nei giorni
scorsi Gill ha guidato una delegazione di parlamentari e politici in un colloquio
con il Primo Ministro Raza Gilani e ha anche organizzato una manifestazione di protesta
fuori dal Parlamento. Anche la Commissione permanente del Parlamento pakistano per
gli Affari delle Minoranze ha espresso ferma opposizione al provvedimento che attua
il decentramento. Nei giorni scorsi, fedeli cristiani e indù hanno organizzato conferenze
stampa e incontri pubblici chiedendo un ripensamento del governo. Un sacerdote di
Lahore afferma: “Siamo delusi e amareggiati. In tal modo i diritti dei cristiani saranno
messi ulteriormente nel dimenticatoio e spariranno dall’agenda politica nazionale.
Resteremo ancor più indifesi. Per i fondamentalisti sarà un ‘via libera’ a nuove aggressioni,
violenze e persecuzioni contro i cristiani”. (R.P.)