Benedetto XVI nomina il cardinale Scola nuovo arcivescovo di Milano. Succede al cardinale
Tettamanzi
Benedetto XVI ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Milano
presentata dal cardinale Dionigi Tettamanzi, per sopraggiunti limiti di età. Il Papa
ha nominato a succedergli il cardinale Angelo Scola, finora Patriarca di Venezia.
Come nuovo arcivescovo metropolita della diocesi ambrosiana, il porporato riceverà
domani il Pallio da Benedetto XVI, nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Il cardinale
Scola sarà a Venezia fino al 7 settembre, come Amministratore apostolico con le facoltà
di vescovo diocesano. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Voglio vivere
questa nomina come uno scambio di amore”: così, il Patriarca di Venezia, Angelo Scola,
ha confidato i sentimenti con i quali ha accolto, “in obbedienza”, la decisione del
Papa di nominarlo arcivescovo di Milano. Parlando nella sede del Patriarcato, il cardinale
Scola ha ammesso che “in questo momento” il suo cuore “è un po’ travagliato”. Da una
parte, ha detto, “ci sono il fascino della splendida avventura vissuta” nelle terre
di San Marco, “che dura ormai quasi da un decennio, e il dolore per il distacco” dalla
comunità dei fedeli di Venezia. Dall’altra, ha soggiunto, “mi aspetta la Chiesa di
Milano, quella in cui sono stato svezzato contemporaneamente alla vita e alla fede”.
Nella sua prima lettera rivolta alla Chiesa milanese, il cardinale Scola chiede, dunque,
al Signore di potersi “inserire, con umile e realistica fiducia, nella lunga catena
degli arcivescovi” che si sono spesi per la Chiesa ambrosiana. ''Ho bisogno di voi,
di tutti voi, del vostro aiuto – scrive il porporato – ma soprattutto, in questo momento,
del vostro affetto”. Dal canto suo, il cardinale Dionigi Tettamanzi, in una lettera
di ringraziamento ai fedeli, si dice “lieto di trasmettere il testimone della
guida pastorale” dell’arcidiocesi di Milano al cardinale Scola.
Numerosi
i messaggi di auguri al nuovo arcivescovo di Milano, tra cui quelli del presidente
della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano. Nel suo scritto, il capo dello Stato
si dice certo che il cardinale Scola proseguirà a Milano il proficuo lavoro avviato
a Venezia in favore della “reciproca comprensione tra le religioni, basata sui valori
dell’accoglienza e del mutuo rispetto”.
La nomina del cardinale Scola
ad arcivescovo di Milano racchiude in sé anche la dimensione del ritorno a casa. Il
porporato, 70 anni il prossimo 7 novembre, è infatti nato a Malgrate, piccolo comune
sulle rive del Lago di Como, appartenente all’arcidiocesi ambrosiana. Di umili origini,
figlio di un camionista e di una casalinga, fin da giovane Angelo Scola ha partecipato
all’Azione Cattolica e, ai tempi dell’università, è stato presidente della Fuci milanese.
Laureatosi in Filosofia presso l’Università Cattolica, è stato ordinato sacerdote
nel 1970, all’età di 29 anni. Ha proseguito gli studi teologici a Friburgo, conseguendo
il dottorato in teologia. Impegnato attivamente in “Comunione e Liberazione”, il cardinale
Scola ha collaborato alla fondazione della Rivista Internazionale “Communio”, entrando
in rapporto, tra gli altri, con Joseph Ratzinger, Henri de Lubac e Hans Urs von Balthasar.
Nel 1982, è stato nominato professore di Antropologia teologica al Pontificio Istituto
Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, presso la Lateranense.
L’ordinazione
episcopale arriva nel 1991, quando il Beato Karol Wojtyla nomina Angelo Scola vescovo
di Grosseto. Il nuovo presule sceglie come motto episcopale un passo tratto dalla
Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi: “Sufficit gratia tua”, “Basta la tua grazia”.
Quindi, nel 1995, il Papa lo chiama a rivestire l’incarico di rettore della Pontificia
Università Lateranense e preside dell’Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi su
matrimonio e famiglia. Nel 2002, è promosso alla sede patriarcale di Venezia e creato
cardinale da Papa Wojtyla nel concistoro del 21 ottobre del 2003. L'anno dopo, da
una sua intuizione, nasce il Centro internazionale di studi e ricerche “Oasis”, per
l’incontro tra cristiani e musulmani. Il Centro si è costituito in Fondazione nel
2009. Autore di numerose pubblicazioni e membro di numerosi dicasteri vaticani, il
nuovo arcivescovo di Milano è stato relatore generale del Sinodo dei Vescovi sull’Eucaristia,
tenutosi in Vaticano nell’ottobre del 2005.