2011-06-27 14:24:25

India: un arcivescovo cattolico e la nipote di Gandhi insieme per la pace


“Ho sempre lavorato sulle piccole cose, so quanto contano. Piccoli gesti fatti nel modo giusto e al momento giusto ci fanno ottenere grandi risultati nel campo della pace. È importante trovare il modo giusto di trattare con le persone: è in questo che spesso si fallisce”. Con queste parole l’arcivescovo di Guwahati, Thomas Menamparampil, ha accettato l’offerta di Tara Gandhi Bhattacharjee, nipote del Mahatma Gandhi, di lavorare insieme per la pace. Bhattacharjee è presidente dell’associazione “Gandhi Smriti and Darshan Samiti”, un’organizzazione istituzionale impegnata in India per la promozione dei valori della non violenza e la difesa dei diritti civili e ha scelto l’arcivescovo “per le sue qualità di abile pacificatore di conflitti e per i risultati ottenuti nel complesso contesto dell’India del nordest”. La regione nordorientale dell’India è un’area particolarmente travagliata da tensioni etniche, tribali, territoriali, religiose e politiche. Per il suo lavoro, riferisce l'agenzia Fides, mons. Menamparampil è stato recentemente proposto per una candidatura al Premio Nobel per la Pace, trovando sostegno sia a Oriente che a Occidente, anche al di fuori del mondo cattolico, come dimostra la collaborazione con Tara Gandhi, che ha detto: “Abbiamo maggiore bisogno di pacificatori rispetto al passato. La violenza genera altra violenza, l’aggressività scatena aggressività e non emerge alcuna soluzione. Quando vi sono divergenze di idee e di interessi occorre usare l’aspetto dialogico e la pedagogia della persuasione”. (R.B.)







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