2011-06-27 15:50:43

Arrestate Gheddafi: la Cpi spicca il mandato di cattura contro il rais


Spiccato il mandato di arresto internazionale contro Gheddafi. I giudici della Corte penale internazionale (Cpi) hanno accolto la proposta del procuratore della Corte stessa, Luis Moreno Ocampo, che parla di crimini contro l’umanità. Secondo Moreno Ocampo in questo momento in Libia gli attacchi contro la popolazione civile da parte del regime “continuano ad essere perpetrati”, e solo con l'arresto del rais e dei suoi più stretti collaboratori si potrà porre fine a uccisioni e stupri di massa, oltre all'uso diffuso della tortura. Il mandato di arresto è stato deciso anche per il secondogenito del rais libico Saif al-Islam e per il capo dei servizi segreti libici, Abdullah al-Senussi: anche loro sono accusati di crimini contro l'umanità. Massimiliano Menichetti ha raccolto il commento di Gabriele Iacovino analista del Centro Studi Internazionali:RealAudioMP3

R. – La decisione rappresenta un po’ lo svolgimento naturale del processo investigativo intrapreso dalla Corte Penale Internazionale e dal procuratore generale, Ocampo. Il problema sarà rendere effettivo questo mandato d’arresto: il presidente del Sudan, Omar al-Bashir, per esempio, che ha un procedimento uguale sulla propria testa, di fatto continua ad essere - senza alcun problema – il presidente di uno Stato come il Sudan.

D. – Ma che senso ha un mandato d’arresto nel momento in cui è già in corso un conflitto per capovolgere la guida della Libia?

R. – Credo che in partenza dovesse essere un’arma in più contro Gheddafi: purtroppo in questo momento, però, non ha tanto potere nella soluzione o nella ricerca di una soluzione della crisi libica. Le operazioni vanno avanti, i bombardamenti su Tripoli vanno avanti: è solo un altro tassello che può contribuire a creare questo clima d’incertezza intorno alla crisi libica.
D. – Russia e Cina continuano a ribadire: “Gli Stati non si intromettano negli affari dei Paesi arabi, come Siria o Libia”. Che effetto avrà questa decisione della Corte dell’Aja?

R. – Può creare degli ostacoli nel processo negoziale, nelle trattative diplomatiche per un post-Gheddafi, perché un mandato d’arresto è un documento internazionale e, quindi, chiude alcune strade diplomatiche e può rendere più difficoltoso anche il processo negoziale nei confronti del rais.

D. – Tra chi cerca di negoziare una conclusione delle violenze in Libia c’è l’Unione Africana, ma il mandato di arresto complica le cose: a questo punto se Gheddafi dovesse cedere il potere, dovrebbe essere sottoposto al giudizio della Corte?

R. – E’ un ulteriore segnale della Comunità internazionale contro Gheddafi. In questo momento purtroppo può essere solo un ulteriore ostacolo nel processo di transizione e soprattutto nel processo del negoziato. (mg)







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