2011-06-27 14:33:10

Allarme dei Banchi Alimentari d'Europa: il taglio degli aiuti mette a rischio fame milioni di persone


Quindici milioni di persone nel Vecchio continente sono a rischio povertà. La denuncia arriva dalla Federazione Europea Banchi Alimentari, in seguito alla decisione della Commissione Ue di tagliare dell’80 per cento i fondi per i poveri forniti dal Pead (il Programma Europeo di aiuto alimentare). Una vera e propria "bomba ad orologeria", che potrebbe portare a rischiosi conflitti sociali e che solo il Consiglio dei ministri Ue dell’Agricoltura, previsto per domani a Bruxelles, può disinnescare. Oggi la Conferenza europea per lanciare l’appello ai grandi della terra. Cecilia Seppia ha sentito Andrea Giussani, vicepresidente Fondazione Banco Alimentare Onlus.RealAudioMP3

R. – Secondo le statistiche europee, i poveri sono, in generale, circa 43 milioni, ma di questi, 15 milioni rientrano nella povertà tipicamente alimentare, e cioè coloro che non riescono oggi a garantirsi un pasto intero ogni due giorni. La riduzione di questo programma da 500 milioni di euro a 113 milioni - questa è la decisione della Commissione Europea - produrrebbe quindi, di fatto, una riduzione di più di 1/5 nell’intervento. Quindi, è chiaro che le risorse messe in gioco producono un’ondata di povertà spaventosa. Ogni Stato europeo patirebbe per questo una ricaduta, differente Stato per Stato.

D. - In Italia, i poveri sono oltre tre milioni: la diminuzione di cinque volte dei beni alimentari erogati rischia di compromettere la tenuta del sistema di welfare...

R. - Come si sa, il Banco alimentare è un ente di sussidiarietà e quindi non fornisce direttamente gli alimenti ai poveri, ma sostiene circa 8200 strutture caritative, e queste saranno messe in forte dubbio di sopravvivenza, di sostenibilità, perché oggi ricevono la grandissima parte degli alimenti, che a loro volta ridistribuiscono, dalla Bondazione e dai vari banchi alimentari.

D. - Domani è in programma il Consiglio dei ministri europei dell’agricoltura. Dunque, Il vostro appello arriverà sul tavolo dei 27. Qual è l’auspicio?

R. - La Commissione Europea dia il buon esempio rilanciando in qualche modo parte del programma e magari chieda una contribuzione a diverse nazioni, di modo che con questo metodo sfidi la capacità d’intervento dei singoli Stati. L’auspicio è che tutto rientri in binari di ragionevolezza e di attenzione alla povertà e al momento storico che vediamo. La mia sintesi è: si gioca un pochino su questa sfida, ma forse in modo molto serio c’è il fatto di vedere se l’Europa, se i grandi dell’Europa, se i governanti dell’Europa, tengono più a un’applicazione regolamentare, a delle regole, o tengono più alla sorte dei poveri. (ma)







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