2011-06-26 14:25:52

L’Istituto Sociale di Torino dei padri gesuiti compie 130 anni


L’Istituto Sociale a Torino, diretto dai padri gesuiti, ha compiuto 130 anni. Numerose le iniziative in cantiere dopo la pausa estiva per questo importante anniversario, celebrato pensando soprattutto a come sviluppare nuovi percorsi formativi e culturali per il futuro. Il servizio di Antonella Palermo:RealAudioMP3

Nel 1881, a Torino, una cooperativa di insegnanti laici affidava l’Istituto Sociale, che gestiva in città, alla Compagnia di Gesù. Con questo passaggio – che si sarebbe rivelato precursore di una collaborazione laici-gesuiti sempre più stretta in ambito educativo - i padri gesuiti riprendevano in mano il proprio progetto pedagogico che vanta cinque secoli di storia. Il commento del rettore, padre Vitangelo Denora, delegato della Provincia d’Italia per i Collegi:

“Vogliamo utilizzare questa occasione per dire con forza quanto sia importante oggi dedicarci all’educazione, senza bandiere: una causa comune che deve unire le forze migliori della società, sia pubblica che privata, per dire quanto oggi sia importante scommettere sui giovani e scommettere sul futuro. E’ un elemento di preoccupazione questo disinvestimento che si vede in giro rispetto ai temi educativi e rispetto ai temi della scuola”.

Decine gli ex studenti del “Sociale” che hanno voluto redigere e sottoscrivere un manifesto per esprimere il ricordo affettuoso alla propria scuola, in nome della sfida educativa che attraversa il nostro tempo perché tutta la società se ne faccia carico. Sette i collegi ignaziani sparsi nella Provincia d’Italia – compreso quello di Scutari, in Albania – per i quali la Compagnia sta promuovendo una rete che li rafforzi e li distingua nel panorama generale attuale dell’offerta formativa. Ma cosa comporta scegliere oggi una scuola paritaria e in particolare una scuola che si richiama ai valori della spiritualità ignaziana? Ancora padre Denora:

“E’ una proposta educativa completa che accompagna il ragazzo in tutte le dimensioni della sua crescita, dal punto di vista culturale e umano, dal punto di vista spirituale e dal punto di vista sociale. Questa è la tradizione dell’Istituto Sociale, che ha fra i suoi ex alunni personaggi di tutti i tipi e di tutte le estrazioni, ma che si riconoscono fondamentalmente in questa impronta che li ha aiutati a diventare persone libere, persone vere, persone attive nella società, nel mondo e nella Chiesa”. (mg)







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