Libia: combattimenti vicino Tripoli, mentre i ribelli annunciano di attendere un'offerta
da Gheddafi
Proseguono incessanti i combattimenti in Libia, in corso da questa mattina a circa
50 km a sud di Tripoli. In queste ore, si sta riunendo nuovamente anche l’Unione Africana
per tentare di mettere a punto una "road map" per la pace, mentre i ribelli hanno
annunciato di attendere "a breve" un'offerta del colonnello Gheddafi per porre termine
al conflitto e si sono detti pronti all’assedio della capitale libica. Il servizio
di Linda Giannattasio:
Gli insorti
stanno portando a termine azioni mirate contro le forze di Gheddafi a Tripoli, in
vista del momento in cui i ribelli dalle città liberate entreranno nella capitale.
È il messaggio di un portavoce dei ribelli che annuncia così un prossimo assedio.
Gli insorti tentano di isolare la città e annunciano di attendere "a breve" un'offerta
del colonnello Gheddafi per porre fine al conflitto. “Studieremo seriamente questa
offerta”, dicono, ponendo quale pre-condizione per ogni trattativa l’allontanamento
dal Paese del raìs e della sua famiglia. Proseguono anche gli sforzi di pacificazione
dell’Ua, che oggi a Pretoria, in Sudafrica, sta provando una nuova mediazione; da
qui, il presidente sudafricano Zuma ha fatto sapere che la risoluzione Onu adottata
dalla Nato per condurre le operazioni in Libia "non autorizza l'assassinio politico
di Gheddafi". Intanto, i combattimenti proseguono: oggi la tv di Stato ha accusato
la Nato di aver bombardato siti civili a Brega, provocando 15 morti e oltre 20 feriti.
Secca la smentita dell'Alleanza che precisa: “Ad essere colpiti sono stati bersagli
militari legittimi".
Siria: 4 civili uccisi mentre Hezbollah sposta
il proprio arsenale in Libano In Siria, quattro civili sono stati uccisi ieri
vicino a Homs a sud di Damasco dalle forze di sicurezza, secondo quanto afferma l'Osservatorio
siriano dei diritti umani; intanto oggi l'esercito siriano è entrato di nuovo in un
villaggio ai confini con la Turchia e in una città alla frontiera con il Libano. Nel
frattempo, i vertici delle milizie sciite libanesi di Hezbollah, alleate della Siria,
avrebbero spostato dalla Siria in Libano il proprio arsenale di missili a lungo raggio
temendo forse la caduta del regime di Assad. Sempre più grave infine l’emergenza sfollati:
centinaia di persone, tra le quali molti feriti, si sono rifugiate in Libano, mentre
in Turchia i profughi siriani sono già 12 mila.
Fao: oggi l’elezione del
nuovo direttore generale Sono cominciate le votazioni per l’elezione del nuovo
direttore generale della Fao per il triennio 2012-2015 nell’ambito della 37.ma Conferenza
biennale inaugurata ieri a Roma. Sei i candidati alla partenza, ma sono rimasti in
lizza solo due: l’ex ministro degli esteri spagnolo, Miguel Ángel Moratinos e il brasiliano
José Graziano da Silva. Per essere eletto uno di loro dovrà ottenere la maggioranza
dei voti espressi dai rappresentanti dei 191 Paesi membri. Il nuovo direttore generale
subentrerà, il prossimo primo gennaio, a Jacques Diouf, il senegalese che guida la
Fao dal 1994.
Cina, rilasciato il dissidente Hu Jia È stato rilasciato
dopo tre anni e mezzo di carcere il dissidente cinese Hu Jia, uno dei più noti della
Repubblica popolare. L’uomo, 37 anni, nel 2008 era stato condannato per “incitamento
alla sovversione contro lo Stato”. Conosciuto per le sue battaglie per la libertà
d’espressione, ha ricevuto nel 2008 il premio Sakharov assegnato dall’Unione Europea.
La liberazione avviene all’indomani dell’inizio del tour in Europa del premier cinese
Wen Jiabao. Proveniente dall’Ungheria e oggi in Gran Bretagna per il summit economico
britannico-cinese, Wen Jiabao concluderà la sua visita a Berlino.
Venezuela,
il presidente Chavez "riappare" su Twitter Dopo le notizie diffuse nelle ultime
ore sulle sue condizioni di salute, definite “critiche” da alcuni quotidiani statunitensi,
il presidente venezuelano Hugo Chavez, è riapparso via Twitter. Da Cuba, dove è stato
operato, Chavez ha fatto sapere di essere stato raggiunto dalla figlia e dai nipoti,
inviando un abbraccio ai suoi soldati e al suo “amato popolo”.
Afghanistan,
kamikaze contro un ospedale: il nuovo bilancio è di 38 morti Sono 38 le vittime
provocate dall’attentato kamikaze di ieri contro l’ospedale di Akbarkhail, nel distretto
di Azra, nella provincia orientale afghana di Logar. Le autorità locali hanno riferito
che ''le vittime sono pazienti, loro familiari in visita e personale dell'ospedale''
e hanno puntato il dito contro i talebani, che hanno però negato ogni coinvolgimento.
In un primo momento era stato diffuso un bilancio di vittime molto più pesante, fino
a 60 morti.
Iraq: 2 morti e 17 feriti in un attentato kamikaze E'
di due morti e 17 feriti, tra i quali nove agenti di polizia, il bilancio di un attentato
suicida compiuto oggi contro un commissariato a Tarmiya, 45 km a nord della capitale
irachena, Baghdad. Lo rende noto una fonte del ministero dell'Interno.
Esplosione
a Gaza vicino a una sede Onu: un ferito Una potente esplosione si è verificata
la scorsa notte a Gaza vicino agli uffici dell'Unsco, un'agenzia delle Nazioni Unite
e al quartier generale dell'intelligence di Hamas. Al momento non ci sono notizie
di vittime, mentre fonti locali riferiscono del ferimento di un passante e di danni
materiali negli uffici dell'Unsco e in una vicina moschea. Ancora sconosciuto l’obiettivo
dell'attentato.
Yemen: entro 48 ore un discorso del presidente Saleh Il
presidente yemenita Ali Abdallah Saleh terrà un discorso "entro le prossime 48 ore":
lo ha annunciato l'ufficio di presidenza di Sanaa, citato da Al Arabiya. Il presidente
comparirà nonostante le ustioni sul suo corpo, afferma il responsabile comunicazioni
della presidenza, Ahmed al-Sufi, che fa sapere: la sua apparizione non sarà come se
la aspettano i media. Saleh è ricoverato in Arabia Saudita dopo esser rimasto ferito
in un attacco al palazzo presidenziale all’inizio di giugno.
Pakistan, sale
a 12 il bilancio dell’attentato a una caserma. Voto in Kashmir E' salito a
12 morti il bilancio delle vittime dell'attacco di ieri in una caserma di Dera Ismail
Khan, nel Pakistan nord occidentale. Lo riferiscono i media locali. L’attentato è
stato rivendicato dai talebani, che hanno parlato di una “vendetta” per l'uccisione
di Bin Laden, ammettendo anche la presenza di una donna nel commando suicida. Oggi
intanto si vota nel Kashmir pachistano: 2,9 milioni gli elettori chiamati a rinnovare
parlamento e governo locale dopo 5 anni.
Vietnam, tempeste e inondazioni
provocano 16 morti Tempeste e inondazioni hanno causato la morte di almeno
16 persone nel Vietnam occidentale, in particolare nell’area delle risaie. Centinaia
inoltre le abitazioni danneggiate dal forte maltempo, cominciato mercoledì scorso.
La stagione delle alluvioni in Vietnam potrebbe durare fino al prossimo ottobre.
Egitto,
scontri tra polizia e familiari delle vittime della repressione In Egitto,
alcuni scontri si sono verificati stamani alla periferia del Cairo tra poliziotti
e familiari delle vittime della repressione della rivolta del 25 gennaio all'apertura
dell'udienza del processo contro l'ex ministro degli interni Habib El Adly. Secondo
la polizia sarebbero tre i poliziotti feriti mentre non ci sono notizie relative ai
manifestanti. El Adly è ritenuto responsabile di aver ordinato di sparare contro la
folla nei primi giorni delle proteste, provocando circa 800 morti e seimila feriti.
L'udienza è stata rinviata al 25 luglio.
Italia, emergenza rifiuti a Napoli:
60 roghi nella notte Non si arresta l'emergenza rifiuti nel napoletano. Almeno
60 i roghi di spazzatura accesi nella notte in particolare nella zona di Lago Patria,
Giuliano e Melito. Sull’accaduto è già stata avviata un’indagine. Sul fronte politico:
il leader della Lega Bossi definisce “un imbroglio” il decreto sul trasferimento dei
rifiuti in altre regioni ma il premier Berlusconi ribadisce l'intenzione di impegnare
il governo per risolvere l'emergenza. (Panoramica internazionale a cura di Linda
Giannattasio)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno
LV no. 177