2011-06-22 15:06:31

Kenya: la Caritas in prima linea per aiutare le vittime della carestia


La Caritas del Kenya è in prima linea nel portare aiuti alle vittime della carestia che sta colpendo il Paese dalla fine del 2010, a causa della siccità. Una situazione drammatica che ha portato il presidente Mwai Kibaki a dichiarare lo stato di calamità nazionale ed a varare immediatamente un piano di aiuti per le zone maggiormente a rischio. Tra le misure prese dal Capo dello Stato, l’importazione del grano e la destinazione di 18 milioni di dollari al Ministero dell’acqua e dell’irrigazione. Intanto, la Caritas Kenya si è già mossa per portare cibo ed acqua nelle regioni più colpite, in particolare nelle diocesi di Maralal, Lodwar, Nakuru e Garissa, ma la situazione non è facile. “Attualmente – spiega Peter Nguli, membro di Caritas Kenya – non possiamo sapere quante siano effettivamente le persone colpite dalla carestia”. Per questo, è in programma “un incontro interdiocesano tra tutti i partner della Caritas, in modo da poter distribuire al meglio gli aiuti su tutto il territorio”. “La nostra speranza – conclude Nguli – è di riuscire a gestire la situazione prima che ci sfugga di mano”. Già nel marzo scorso, i vescovi del Paese avevano lanciato un appello per cercare di radunare gli aiuti per le vittime della carestia, invitando tutti i fedeli ad unirsi in una grande iniziativa solidale di raccolta di generi alimentari e finanziamenti attraverso le parrocchie, le diocesi e le altre strutture della Chiesa. “Siamo tutti profondamente preoccupati a causa di questa crisi - avevano detto i vescovi - e delle sofferenze che stanno vivendo molti kenioti. In questa situazione, milioni di persone vulnerabili rischiano di perdere i propri mezzi di sussistenza”. Anche perché questa crisi ha generato una conseguente carenza di prodotti alimentari, aumento dei prezzi, mancanza di raccolti, migrazioni e conflitti, malnutrizione, assenza dei bambini dalle scuole, fame e morte. Un quadro drammatico, dunque, tanto più che, secondo le stime della Fao, in Kenya si contano più di 2,4 milioni di persone prive di accesso al cibo ed all'acqua, principalmente nel Nord e nel Nord Est del Paese, dove la popolazione è dedita per lo più alla pastorizia. E non vi sono prospettive di miglioramento prima di ottobre, quando si spera dovrebbe iniziare la stagione delle piogge. (I.P.)







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