29 giugno: la Girandola di Castel Sant’Angelo dedicata al 60.mo di sacerdozio del
Papa
In occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni della città di Roma, verrà
eseguita la cosiddetta “Girandola di Castel Sant’Angelo, spettacolo pirotecnico dedicato
quest’anno al 60° anniversario del sacerdozio di Papa Benedetto XVI. Lo spettacolo,
giunto quest’anno alla quarta edizione, si terrà mercoledì prossimo dalle ore 22.00
a Ponte Sant’Angelo, e replicherà filologicamente quello introdotto a Roma nel 1481
per le celebrazioni del pontificato di Papa Sisto IV. Ben più di un semplice fuoco
d’artificio, la Girandola era un evento che richiamava spettatori da tutta Europa,
un appuntamento al quale accorrevano stranieri di ogni grado e ceto sociale fino al
1861, ultimo anno in cui venne rappresentato. Secondo la tradizione fu Michelangelo
Buonarroti l’ideatore della girandola nel periodo in cui lavorava su committenza di
Papa Giulio II, mentre è storicamente accertata la rielaborazione successiva di Gian
Lorenzo Bernini, che ne affinò la scenografia del movimento. Della Girandola raccontano
le pagine di Charles Dickens, i sonetti di Gioacchino Belli, le stampe di Piranesi
e le opere dei grandi pittori del passato. Anche i maestri delle celebrazioni liturgiche
del XVI secolo, come ad esempio Paride De Grassis, Fulvio Servanzio e Paolo Mucanzio
parlavano della Girandola definendola “meraviglia del tempo”. Nel suo trattato “De
la Pirotechnia” pubblicato nel 1540, l’artigliere di Papa Paolo III, Vanoccio Biringuccio,
descriveva così la Girandola: «Al terzo giro tirano molti razzi, i quali sono longhi
un palmo che di poi sono andati in alto con una longha coda e che par gli habbino
finito, schioppano, e mandan fuori sei o otto razzetti per uno, nella maggiore sommità
del castello, dove è l’Angelo attaccato à l’arboro del stendardo, adattato una forma
d’una grande stella, che contiene molti razzi». Per l’edizione 2011 saranno coinvolti
18 tecnici e un progettista, che controlleranno l’esplosione di oltre mille fuochi
d’artificio che illumineranno l’intero circondario di Castel Sant’Angelo. L’inizio
dello spettacolo sarà ispirato al miracolo del 29 agosto del 590 d.C., secondo cui
Papa San Gregorio Magno vide apparire l’Arcangelo San Michele sopra la mole Adriana,
sotto forma di luce accecante e nell'atto di rinfoderare la spada, annunciando la
fine della terribile peste che colpiva la città. Visto che la peste cessò il giorno
seguente, il pontefice cambiò il nome del mausoleo di Adriano in Castel Sant'Angelo.
L’iniziativa è promossa, tra gli altri, dal Comune di Roma e dal Ministero peri i
beni e le attività culturali. (M.R.)