2011-06-21 15:18:02

Pubblicato il rapporto "Italiani nel mondo 2011", promosso dalla Fondazione Migrantes


Continua ad aumentare il numero degli italiani che vive all’estero: attualmente sono più di quattro milioni. La fotografia viene scattata dalla "Fondazione Migrantes" della Conferenza episcopale italiana nel rapporto “Italiani nel mondo 2011”. Il dossier è stato presentato oggi a Roma ed è dedicato in modo particolare ai 150 anni dell’Unità d’Italia durante i quali circa 30 milioni di italiani, complessivamente, sono emigrati. Il servizio di Debora Donnini.RealAudioMP3

Non ci sono più gli esodi dei primi del ‘900 ma gli italiani continuano ad andare all’estero: nel 2011 se ne contano oltre quattro milioni, centomila in più rispetto all’anno precedente. A raccontare il volto dell’Italia fuori dai confini, attraverso i dati forniti dall’Associazione italiani residenti all’estero, è la Fondazione Migrantes, nel rapporto “Italiani nel mondo 2011”. Gli emigranti provengono soprattutto dal Sud e dalle isole. Roma, Milano e Napoli le città da dove si va maggiormente via. Vivono soprattutto in altri Paesi dell’Europa, 56%, poi in America, 39,6%, e a seguire negli altri continenti. Tra i Paesi scelti figura in testa l’Argentina, poi la Germania, la Svizzera e ancora Francia e Brasile. Gli italiani all’estero hanno per lo più fra i 30 e i 44 anni. In un messaggio per l’occasione il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso l’auspicio che in materia di emigrazione "la lezione del passato possa tradursi in un insegnamento per il presente, rafforzando quell'antica attitudine all'accoglienza, all'asilo e alla solidarietà che appartiene ai valori autentici del nostro popolo". La riflessione di mons. Giancarlo Perego, direttore della "Fondazione Migrantes", al microfono di Emanuela Campanile:

“Il mondo dell’immigrazione italiana è stato soprattutto il mondo di un’Italia in povertà, in crisi, uscita dalla Guerra. Effettivamente, i migranti partivano alla ricerca di un qualcosa di nuovo, facendo diventare questo 'nuovo', cioè l’emigrazione italiana, un punto di partenza anche per rinnovare l’Italia stessa, il proprio Paese d’origine, attraverso le rimesse, i contatti frequenti, una diffusione della storia italiana in 190 Paesi del mondo. In questo senso, allora, rileggere i 150 anni di storia significa anche rileggere questo avamposto dell’economia, della cultura, della Chiesa italiana che è diventato un valore aggiunto nella ricostruzione ma anche nella costruzione del nostro Paese”.

Le cancellazioni anagrafiche attestano che circa 50 mila italiani vanno in Paesi stranieri per ragioni di lavoro o di famiglia. Più numerosi sono quelli che espatriano per brevi periodi di lavoro. L’emigrazione diventa più giovane con gli oltre 17 mila studenti universitari che si sono spostati nell’anno accademico 2008/2009 all'interno del programma Erasmus. E ancora, ci sono 6.153 operatori "espatriati" per conto delle Ong italiane, centinaia di sacerdoti che assistono le collettività all'estero e migliaia di missionari.







All the contents on this site are copyrighted ©.