2011-06-21 14:10:46

La Conferenza delle Chiese d'Europa: ricordare i migranti morti nel viaggio di espatrio


Una giornata di intercessione in memoria di coloro che sono morti alle frontiere dell’Unione europea, da celebrare ogni anno nel periodo compreso tra il 20 e il 26 giugno, è stata proposta dalla Conferenza delle Chiese d’Europa (Cec). Nel luglio del 2009 la Cec in un messaggio aveva dichiarato: «Come Chiese in Europa ci impegniamo a ricordare coloro che sono morti durante il loro viaggio alla ricerca di una vita dignitosa in Europa, attraverso una giornata annuale di preghiera». Le Chiese e le associazioni per i diritti umani nei diversi Paesi europei - riferisce L'Osservatore Romano - hanno risposto all’appello e ricorderanno, domenica 26 giugno, le conseguenze letali della chiusura delle frontiere esterne dell’Unione europea. «Questa chiusura — ricorda in un messaggio la Cec — avviene attraverso tecniche di protezione delle frontiere altamente perfezionate, mediante lo spostamento delle misure di sorveglianza delle frontiere negli Stati confinanti e di transito dell’Ue, e con accordi legali sul respingimento dei profughi, anche se questo vìola i diritti umani». All’iniziativa hanno aderito anche le Chiese e le associazioni per i diritti umani degli Stati Uniti, lungo il cui confine con il Messico sono morti numerosi migranti. Le Chiese ricorderanno nella preghiera i morti senza nome che spesso scompaiono senza lasciare traccia nel mare o nel deserto. Il loro lamento che è stato inascoltato dagli esseri umani, sarà portato dinanzi a Dio. Ciò che avviene alle frontiere — lontano dallo sguardo pubblico e dal controllo — sarà fatto conoscere a tutti. Verranno fornite informazioni sulla situazione dei diritti umani alle frontiere. Ai politici sarà ricordata la loro responsabilità di prendere misure efficaci per proteggere le persone e i diritti umani. Il sinodo dell’Evangelical Church in Germany nel novembre 2010 aveva auspicato un «ulteriore miglioramento della tutela dei diritti umani alle frontiere esterne» e aveva chiesto di «lavorare per creare linee guida vincolanti per le operazioni di Frontex (le frontiere esterne dell’Ue); istituire un sistema di monitoraggio indipendente per controllare le attività di Frontex, al fine di informare regolarmente le istituzioni dell’Ue sulla conformità con il diritto europeo e internazionale, in particolare dei diritti umani fondamentali». Inoltre, il sinodo ha criticato i negoziati dell’Unione europea con la Libia che mirano a una cooperazione in materia di controllo dell’immigrazione, sottolineando che «la Libia non garantisce la protezione dei rifugiati, né tutela i diritti umani». (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.