Grecia: attesa dell'Europa e dei mercati finanziari per il voto di fiducia al governo
Grande attesa, in Grecia, per il voto di fiducia, di questa sera, al governo che dovrà
varare il programma di austerity. L'Eurogruppo, infatti, ha dato ad Atene due settimane
di tempo per approvare il "pacchetto" – che comprende dal risanamento dei conti alle
privatizzazioni - oppure dall'Europa e dal Fondo monetario internazionale non verranno
più garantiti finanziamenti. Atene riuscirà a centrare questo obiettivo? Salvatore
Sabatino ne ha parlato con Francesco Carlà, esperto di economia internazionale:
R. – Adesso
diventa quasi eminentemente una questione politica, più che una questione economica.
Quello che bisogna vedere è se in Grecia esista la possibilità politica, specialmente
dopo gli ultimi scontri di piazza, di trovare una coesione sufficiente, anche tra
maggioranza e opposizione, per far approvare un ulteriore piano di “lacrime e sangue”.
Quindi, non esattamente quello che ci vuole per "spingere" la carriera dei politici,
in questa fase molto complicata, molto difficile per la vita della Grecia.
D.
– I timori si moltiplicano anche sul fronte internazionale: si teme un effetto contagio.
Intanto, le borse vanno giù. Come si potrebbe invertire questo meccanismo?
R.
– Il modo per invertirlo è dare chiarezza ai mercati. La cosa che i mercati normalmente
temono di più è proprio l’incertezza. E qui l’incertezza si protrae, perché è abbastanza
evidente che, al di là degli accordi di facciata, esistono due posizioni ben precise
in Europa: una è quella di tutti e l’altra è quella della Germania, anche se la Germania
poi in realtà ha anche da perdere da un eventuale default disordinato della Grecia.
Intanto, ci rimette per il fatto che quasi 60, 70 miliardi sono a disposizione delle
banche tedesche e poi per il fatto che molto probabilmente per l’Euro sarebbe una
situazione molto, molto difficile. Quindi, io penso che sia possibile immaginare che
alla fine, a metà luglio, se la Grecia dimostrerà la buona volontà necessaria, questi
aiuti arriveranno.
D. – La nuova tranche di aiuti ad Atene che tipo
di effetti può avere anche sui mercati internazionali, sull’Euro, e quanto effettivamente
fa uscire la Grecia da questa situazione?
R. – Se guardate bene, l’unico
parametro che rimane piuttosto solido è proprio l’Euro. Scende un po’ rispetto al
dollaro, quando le notizie sono molto drammatiche e poi sale molto rapidamente e ritorna
verso il range attorno all’1 e 46 sul dollaro, quando le notizie diventano più rassicuranti,
anche solo un po’ più rassicuranti. Questo vuol dire che fondamentalmente i mercati
continuano a credere nella resistenza della moneta unica. Quello che invece poi i
mercati si immaginano è che ci saranno situazioni e conseguenze diverse per diverse
nazioni nel caso di default, oltre alle solite situazioni che conosciamo molto bene,
cioè quelle più critiche del Portogallo, dell’Irlanda e naturalmente anche della Spagna.
Si comincia a parlare di nuovo dell’Italia e qualcuno ha cominciato a parlare perfino
della Francia, perché l’esposizione delle banche francesi è la più drammatica in Grecia:
oltre 80 miliardi. (ap)