Italia: le scuole materne cattoliche (Fism) scendono in piazza contro i tagli dei
contributi statali
Genitori, insegnanti, amministratori di scuole paritarie dell’infanzia aderenti alla
Fism sono scesi in piazza sabato scorso a Milano per denunciare i “tagli insostenibili”
dei contributi statali per un servizio offerto a 550 mila bambini. Tanti sono infatti
i piccoli alunni delle 8 mila scuole materne d’ispirazione cristiana sparse in 4800
comuni, grandi città e piccoli paesi. “Vogliamo ricordare - ha detto Luigi Morgano,
segretario nazionale della Fism - che tutte le scuole paritarie dell'infanzia, tanto
quelle della Fism che quelle comunali, fanno parte del sistema pubblico nazionale
d'istruzione”. Allora, “c'è da domandarsi – ha proseguito Morgano - a chi giova questa
politica del taglia e cuci adottata dal Governo nei confronti della scuola paritaria!”.
E, se ricorre spesso negli organi di informazione – ha osservato il segretario della
Fism - una polemica sui soldi dati alle scuole paritarie che sarebbero tolti alla
scuola statale. In realtà lo Stato risparmia quasi 4 miliardi all'anno grazie alla
presenza nel Paese di queste nostre scuole. Quindi oltre al danno anche la beffa”.
Per un bambino che frequenta la scuola paritaria dell'infanzia, lo Stato eroga infatti
solo 584 euro all'anno, mentre il costo che lo Stato sostiene per ogni bambino frequentante
la scuola dell’infanzia statale è di 6.116 euro. La manifestazione di sabato s’inserisce
nella campagna di informazione e sensibilizzazione che la Fism sta promuovendo a
livello nazionale. Sono, infatti, in arrivo decine di migliaia di cartoline al presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi ed ai ministri Mariastella Gelmini e Giulio Tremonti
spedite dai genitori dei bambini delle scuole Fism per richiamare l'attenzione del
Governo sui contributi, rimasti immutati dal 2001, ridotti e poi reintegrati nella
Finanziaria 2011 a 526 milioni, di cui ne sono stati però erogati solo 167 milioni.
Don Michele Di Tolve, direttore dell'Ufficio Scuola della diocesi di Milano, si è
dichiarato molto preoccupato per la situazione delle oltre 700 scuole dell'infanzia
paritarie nel capoluogo lombardo, auspicando “il pieno riconoscimento della parità
anche economica tra scuole statali e non statali, poiché – ha detto - le scuole paritarie
dell'infanzia hanno non solo un ruolo di sussidiarietà, ma di vera e propria supplenza
dello Stato”. Durante il sit in è stato anche ricordato che le scuole dell'infanzia
nascono in Italia nel 1828, prima ancora dell'Unità d'Italia, ad opera di alcune Congregazioni
religiose, mentre quelle statali sono sorte solo nel 1968. Concludendo l’incontro
di piazza, il presidente nazionale della Fism, Redi Sante di Pol, ha chiarito: “Non
siamo qui per chiedere privilegi”. La Fism sostiene infatti “il diritto dei genitori
di scegliere per i propri figli la scuola ed allo stesso tempo chiede il ripristino
integrale dei contributi statali, quantunque immutati da 10 anni, per permettere alle
scuole dell'infanzia paritarie – che comprendono anche le scuole dell’infanzia comunali
- di continuare il loro impegno, avvertito come dovere, di qualità alta del loro servizio
educativo”. (A cura di Roberta Gisotti)