2011-06-20 16:37:52

Giornata storica per il web che cambia volto con la liberalizzazione dei domini


Importanti novità nei domini della Rete vengono annunciate oggi da Singapore, dove è in corso il meeting dell’Icann (Internet Corporation for Assigned Names e Numbers), l’ente internazionale responsabile della gestione del web. Tra i partecipanti all’incontro c'è l’ing. Mauro Milita, responsabile dei Servizi Informatici della Radio Vaticana, che sta seguendo i lavori in rappresentanza della Santa Sede. Roberta Gisotti lo ha intervistato:RealAudioMP3

D. - Mauro Milita, prima di conoscere le novità, ti chiedo di spiegare che cosa è l’Icann e quali compiti svolge?

R. – L’Icann è una sigla che sta per Internet Corporation for Assigned Names and Numbers ed è l’ente internazionale che regola i nomi a dominio su Internet, quindi quando noi digitiamo il classico "www.com" ad esempio, quel nome viene assegnato, regolato a livello mondiale da Icann.

D. – Ed ora le novità annunciate sui domini. Perché si parla di un evento storico, che cosa accadrà?

R. – Finora, i domini di primo livello, cioè i nomi che sono dopo il punto – ad esempio, .com, .org, ecc. – erano limitati a pochi esempi e più che altro di tipo istituzionale, appunto “org”, che sta per organization, “com” che sta per commercial e così via. La rivoluzione è che si aprono nuovi domini di primo livello, quindi sarà possibile per enti, istituzioni e anche per privati proporre una gestione in proprio di nomi di primo livello. Questo significa aprire Internet al di là di ogni possibile utilizzo, raccogliendo i nomi a dominio per categoria, perciò è una vera e propria grande rivoluzione, anche sotto il profilo economico, perché sarà una grande spinta per l’economia mondiale.

D. – Perché permetterà alle istituzioni, agli enti e ai privati di pubblicizzarsi in qualche modo attraverso il nome sul dominio…

R. – Non soltanto per questo, perché permetterà di ottenere l’assegnazione di domini di primo livello. Ad esempio, si potranno avere dei domini come ".hotel" o qualsiasi altra parola e poi riassegnare i secondi livelli, ovvero le attività umane saranno raccolte per nomi di dominio. Chi potrà acquistare il diritto di rivendere poi i domini di secondo livello, naturalmente, ne farà un grosso business evidentemente, perché questo è a carattere mondiale.

D. – Questo significa anche una semplificazione, un’agevolazione per gli utenti…

R. – Sicuramente sì, perché mentre prima queste grandi categorie raccoglievano in sé una grande pletora di organizzazioni diverse, di strutture anche di finalità diverse degli enti che erano presenti su Internet, questo specializzerà ulteriormente le attività. Faccio un esempio molto semplice, sciocco quasi, che può essere “.dog” per dire il cane: ebbene, tutto ciò che riguarda i cani, tutto ciò che riguarda qualsiasi altra attività, e tutto l’indotto che è connesso con quel nome a dominio, potrà essere agevolmente rappresentato con quel nome a dominio.

D. – L’Icann è nata nel 1998 sotto l’amministrazione Clinton ed ha sede negli Usa, ma ora sono in molti, Cina e Russia capofila, a chiedere che il governo di Internet passi sotto l’egida dell’Onu. E’ una richiesta ragionevole?

R. – Dal nostro punto di vista, sicuramente è una richiesta comprensibile, perché all’interno di Icann esiste quello che viene chiamato il “Gac” altra sigla, che sta per Governmental Advisory Commitee, nel quale sono rappresentati più di 50 governi e istituzioni a livello mondiale, quindi è una specie di piccola Onu dell’Internet. Al momento, questa struttura di cui la Santa Sede fa parte sin dall’inizio, ha soltanto una funzione consultiva. Naturalmente, è abbastanza evidente che la comunità internazionale non veda molto di buon occhio un predominio americano, quindi sta cercando di richiedere che il controllo di un’attività fondamentale per l’uomo, come Internet, passi nel possibile controllo della comunità internazionale, ovvero in qualche modo delle Nazioni Unite.

D. – Questo è dibattito aperto al momento…

R. – E’ un dibattito aperto da tempo. Gli americani, naturalmente, hanno promesso che la tendenza sarà quella, perché al momento Icann è supportata e appoggiata dalla Camera di commercio degli Stati Uniti. I principali server che regolano il traffico sono ancora fisicamente negli Stati Uniti, ma naturalmente via via che il “Gac” aumenterà la propria rappresentanza mondiale – e anche dopo questa giornata storica sicuramente aumenteranno – il livello di pressione sarà tale per cui credo che prima o poi – ma è una mia opinione personale naturalmente – la cosa riuscirà. (ma)







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