I 60 anni di sacerdozio di Benedetto XVI. P. Lombardi: un dono coltivato con profonda
fedeltà
Era una bella giorna di sole il 29 giugno 1951, quando il giovane Joseph Ratzinger,
assieme a suo fratello maggiore Georg e a una quarantina di altri candidati, si prostrava
a terra nel Duomo di Frisinga per essere consacrato sacerdote. Sessant'anni dopo,
tutta la Chiesa si appresta a festeggiare il traguardo di un uomo che ha vissuto la
fedeltà al suo ministero sino al traguardo più alto, quello di Successore di Pietro.
Il nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, ricorda l'anniversario
nel suo editoriale per "Octava Dies", il Settimanale informativo del Centro Televisivo
Vaticano:
Il 29 giugno
è il 60.mo anniversario dell’ordinazione sacerdotale del Santo Padre. Tutta la Chiesa
vi si sta preparando con gioia. Le Conferenza Episcopali, incoraggiate dalla Congregazione
per il Clero, invitano a celebrazioni di ringraziamento e di preghiera per le vocazioni
sacerdotali, centrate soprattutto sull’adorazione eucaristica, per domandare al Signore
della messe di inviare nuovi operai per la sua vigna.
La vita di Benedetto
XVI è veramente una vita integralmente sacerdotale. Vocazione in età giovanissima,
formazione nel seminario interrotta solo dalle drammatiche esperienze della guerra,
ordinazione a 24 anni insieme al fratello maggiore e a un folto gruppo di giovani
ben temprati nella fedeltà a Dio e alla Chiesa. Guardavano a modelli come il giovane
sacerdote Alojs Andritzki, ucciso a 31 anni a Dachau nel 1943 e proclamato beato pochi
giorni fa, che all’inizio del suo internamento aveva giurato: “Non dimenticheremo
neanche per un attimo il nostro sacerdozio”.
Papa Benedetto ci ha donato
riflessioni e parole sublimi sul sacerdozio, come un anno fa a conclusione dell’Anno
sacerdotale. Si capisce immediatamente che nascono dal più profondo della sua esperienza
personale di grazia ricevuta e coltivata con fedeltà. Ne ricordiamo una sola: “Questa
audacia di Dio, che ad esseri umani affida se stesso; che, pur conoscendo le nostre
debolezze, ritiene degli uomini capaci di agire e di essere presenti in vece sua –
questa audacia di Dio è la cosa veramente grande che si nasconde nella parola "sacerdozio”.
Ci
uniamo spiritualmente alla preghiera del Papa, chiedendo che l’esempio della sua umiltà
e fedeltà gioiosa nel servizio di questo Dio audace sia stimolo efficace al nascere
di nuove vocazioni e alla santità di tutti i sacerdoti.