2011-06-17 16:04:02

Grecia: rimpasto di governo per fronteggiare austerity e tensioni


In Grecia è stato presentato l’annunciato rimpasto di governo: nomi nuovi per le finanze, ma anche per gli Esteri e gli Interni dopo mesi di proteste e scioperi contro il piano di austerity proposto nella fase di grave crisi economica. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Dopo settimane di trend più che preoccupante, stamane, si è subito attenuata la pressione sui titoli di Stato della Grecia con i rendimenti che segnano un calo dopo aver toccato livelli record. Ma resta tutto l’allarme. Alla nuova squadra di governo spetterà di sanare quell’instabilità politica che impediva all’Unione Europea di avere fiducia nei confronti di Atene per poter assicurare il sostegno di Bruxelles. Ieri, la Commissione europea ma anche il Fondo monetario internazionale hanno chiarito che per la Grecia non esiste un 'piano B'. L'unica strada percorribile è quella di concedere subito i 12 miliardi della quinta tranche del prestito Ue-Bce-Fmi e trovare poi un'intesa, al più tardi entro settembre, sul secondo piano di salvataggio. Sempre che ad Atene, appunto, il nuovo governo e il Parlamento trovino prestissimo un'intesa per realizzare il programma di risanamento e di riforme concordato proprio con le istituzioni internazionali. Da parte sua, il presidente dell’eurogruppo Juncker fa sapere che anche per la cosiddetta seconda tranche di aiuti non si dovrebbe aspettare fino a settembre. In realtà tra i 27 e la Bce resta da chiarire come assicurare risorse per salvare la Grecia, in particolare sulle modalità di partecipazione dei privati. A questo proposito, nell’atteso incontro con il presidente francese Sarkozy, la cancelliera tedesca Merkel ha sottolineato che la partecipazione dei creditori privati al salvataggio della Grecia può avvenire solo su base volontaria. In conferenza stampa congiunta i leader di Germania e di Francia hanno ribadito la necessità di evitare un default della Grecia sostenendo anche per la Grecia l'iniziativa di Vienna, che prevede che le banche rinnovino su base volontaria i prestiti evitando così l'insolvenza. È stata la strategia adottata nel 2009 per i Paesi dell'Europa dell'Est.








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