2011-06-17 14:36:59

A Vilnius incontro dei segretari generali delle Conferenze episcopali d’Europa


“L'evangelizzazione, così come tutto quello che comporta la comunicazione della Chiesa, non è tanto una questione di buona strategia di marketing, che cerca di rispondere a ciò di cui la gente pensa di avere bisogno, ma deve essere espressione della vita in Dio che corrisponde alle reali esigenze del cuore umano, anche se queste, purtroppo, nella nostra attuale Europa sono spesso addormentate”. Suona come un invito ad annunciare la vera essenza del messaggio cristiano, il discorso pronunciato ieri da mons. Duarte da Cunha, segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, in occasione dell’apertura dell’incontro dei segretari generali delle Conferenze episcopali d’Europa a Vilnius per parlare e confrontarsi sulla “nuova evangelizzazione” e sulla comunicazione. “Credo quindi – ha poi spiegato il presule citato dall'agenzia Sir - che la nostra missione inizi esattamente con la cura della propria comunione personale con Dio e con gli altri fratelli. Solo così saremo nel mondo un segno e uno strumento di comunione capace di puntare a Colui che ci unisce: Gesù Cristo”. Domani arriveranno a Vilnius gli addetti stampa e i portavoce delle Conferenze episcopali per un pomeriggio di lavoro con i segretari generali riguardo il problema della comunicazione di ciò che accade alla Chiesa. “In un primo momento – ha detto mons. da Cunha - ci occuperemo delle questioni complicate e di crisi, ossia, quando c’è bisogno di spiegare alla società certi problemi della Chiesa e di presentare le soluzioni pensate. In una seconda sessione cercheremo di vedere come proponiamo il Vangelo e le buone notizie attraverso i Media”. “Credo – ha proseguito il segretario generale del Ccee - che possiamo dire che lo scopo principale di questi incontri ci sia proposto da Dio, ed è quello di stare insieme per parlare, per condividere le gioie e i dolori, e per guardare alla vita e alla missione con gli occhi della fede e quindi con la speranza che solo Dio può dare”. “Ora, poiché siamo la Chiesa di Dio – ha concluso il presule -, sappiamo che lo Spirito Santo è il vero protagonista della costruzione della comunione e della missione e quindi anche della comunicazione, e solo guardando alla realtà di quanto Lui ci offre, ci insegna e ci chiama a fare, possiamo valutare il nostro lavoro”. (M.G.)







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