2011-06-16 14:29:33

Vaticano, Convegno internazionale su etica e affari. Il cardinale Bertone: l'imprenditoria non insegua solo il profitto


L’impresa deve continuare ad avere un ruolo sociale, soprattutto per la produzione di posti di lavoro. Ne è convinto il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che oggi è intervenuto in Vaticano al convegno “Executive Summit on Ethics for the business world”. A due anni dalla promulgazione dell’Enciclica Caritas in veritate, esponenti internazionali dell’economia e della finanza si sono riuniti sotto l’egida del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace per proporre risposte concrete alle tematiche delineate nel documento magisteriale. Sentiamo Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Nel dopo-crisi, la mancanza di lavoro continua a rimanere un’emergenza. Per il cardinale Bertone “l’imprenditore deve utilizzare il proprio talento di innovazione e creatività per affrontare sfide che vanno oltre l’economia e il mercato, in particolare oggi c’è una crescente domanda di lavoro da parte di interi Paesi che hanno tanti giovani e pochissimo lavoro”. Dunque, il segretario di Stato mette in luce che “occorre innovazione e una nuova iniziativa per includere all’interno dell’impresa, dell’economia e del mercato i tanti esclusi”. E questo perché lo Stato non può far tutto. Per esempio, “l’impresa oggi dovrà entrare sempre più nel campo dei beni comuni”, ovvero acqua, fonti di energia, comunità. Quindi c’è urgente bisogno di imprenditori, che però, per il cardinale Bertone, “non abbiano come mero scopo il profitto”. La crisi greca ha insegnato appunto che il profitto non è tutto, anche la solidarietà a livello europeo è fondamentale. Il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il cardinale Peter Turkson, si rivolge quindi agli Stati del Vecchio continente, che hanno perseguito la via dell’unità:

“Vuol dire che hanno accettato di appoggiare uno e l’altro, con un po’ di solidarietà. I più forti aiutano i più deboli. Se però il problema diventa cronico, credo che il parlamento europeo deve trovare un’altra soluzione che non sia semplicemente quella di ‘fare il pompiere’. Si trova sempre nella condizione di dover spegnere il fuoco del collasso economico, ma forse dovrebbe aiutare un po’ di più il governo a fare una diversa economia, in modo tale che queste crisi non avvengano più”.

Dunque, per salvare lo stato sociale e i conti pubblici è necessaria anche l’austerità. Secondo Lorenzo Bini Smaghi, membro del board della Bce, la crisi greca spinge il mondo politico a fare pressione sulla Banca Centrale Europea per l'estensione delle scadenze dei titoli greci o l'accettazione di titoli che non danno sufficienti garanzie.







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