Siria: mons. Tabe chiede che a decidere le riforme non sia la violenza
“La Siria sta subendo un attacco, sia dall’interno sia dall’esterno, incredibile.
Il cammino delle riforme non è facile, chiede tempo, nonostante ciò la popolazione
è in larga maggioranza con il presidente Assad. Non vogliamo che siano le violenze
a decidere le riforme”. È quanto dichiara all'agenzia Sir l’arcivescovo siro-cattolico
di Damasco, mons. Elias Tabe, parlando della situazione interna al Paese governato
dal 2000 da Bashar Assad. Media internazionali e attivisti parlano, al contrario,
di una dura repressione da parte del regime e di migliaia di persone in fuga. “Vogliamo
evoluzione e non rivoluzione – dice l’arcivescovo – siamo per un cambiamento quando
questo abbia come fine uno Stato laico, che ricerchi il bene comune, l’uguaglianza,
il diritto e rinneghi la violenza come strumento per conseguire tali obiettivi. Noi
auspichiamo una via democratica per non cadere nel fondamentalismo. La Siria riuscirà
a fare le necessarie riforme senza subire pressioni internazionali”. (R.P.)