2011-06-16 16:01:26

L’Onu denuncia: in Siria “orrenda” situazione dei diritti umani


L’Onu esorta il presidente Assad a varare “riforme prima che sia troppo tardi” e definisce “orrenda” la situazione dei diritti umani in Siria. Intanto, continua la repressione in varie zone del Paese. Davide Maggiore:RealAudioMP3

Il segretario generale dell’Onu chiede ad Assad di “proteggere il popolo, rispettare i suoi diritti e dare ascolto alle sue rivendicazioni”. L’appello di Ban Ki-moon segue un rapporto dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, che denuncia una repressione brutale e una drammatica situazione dei diritti umani. I morti sarebbero oltre 1100 e più di 10 mila gli arresti. Sotto accusa in particolare l’uso eccessivo della forza, le detenzioni arbitrarie e casi di tortura. Le Nazioni Unite hanno deciso di inviare una missione d’inchiesta in Siria da oltre un mese ma, ha notato Pillay, il governo non ha ancora concesso le autorizzazioni necessarie. Intanto, carri armati sono ancora schierati in molte parti del Paese contro le proteste: dalle regioni dell’est, confinanti con l’Iraq, alla località, già abbandonata da migliaia di profughi, di Maarrat an Numan, a poca distanza dalla frontiera turca. E proprio in Turchia è arrivato ieri il ministro degli Esteri di Damasco per incontrare le autorità di Ankara. Nei giorni scorsi, il premier turco, Erdogan, in passato vicino alla Siria, aveva criticato l’uso della forza contro i civili da parte delle truppe di Assad. E intervengono oggi anche Russia e Cina: con un comunicato congiunto fanno sapere di essere contro qualsiasi ingerenza straniera nelle crisi in corso in Siria e in altri Paesi arabi.







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