2011-06-16 14:46:04

A novembre in Vaticano, Convegno internazionale sulle cellule staminali adulte e la medicina rigenerativa


Presentato stamane nella Sala stampa vaticana il Convegno internazionale sulle “Cellule staminali adulte: la scienza e il futuro dell’uomo e della cultura”. Ne hanno parlato con i giornalisti il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, promotore dell’incontro in programma dal 9 all’11 novembre prossimo nell’Aula nuova del Sinodo. Presenti all’incontro con la stampa anche padre Tomasz Trafny, direttore del Dipartimento “Scienza e Fede” del Dicastero vaticano e la dott.ssa Robin L. Smith, amministratore delegato della "NeoStem", la società farmaceutica statunitense partner dell’iniziativa. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Scopo del Convegno quello di esplorare l’impatto socio-culturale delle ricerche sulle cellule staminali adulte e della medicina rigenerativa, un “ramo molto dinamico della scienza” – ha sottolineato il cardinale Gianfranco Ravasi – che sta ricevendo particolare attenzione nella comunità accademica:

"Ed è per questo che mi sembra interessante essere presente. Essere presente laddove la medicina non soltanto si basa su protocolli codificati ma tenta anche di perlustrare itinerari nuovi. E come sempre, quando si percorrono nuovi orizzonti, ci sono - com'è facile immaginare - implicazioni di tipo etico e di tipo filosofico e di tipo teologico. Per questa ragione, è inevitabile che il coinvolgimento del nostro Dicastero sia un coinvolgimento di significato, di senso".

Non sarà un Congresso scientifico in senso stretto, quanto piuttosto “un evento di alta divulgazione”, ha spiegato il porporato, che vedrà invitati politici, ambasciatori, vescovi, scienziati e medici di varie discipline, giuristi, giornalisti perché insieme possano interagire su una materia tanto stimolante:

"Noi sappiamo bene - lo diceva già Montaigne - che divulgare è sempre un po' approssimare, però, d'altra parte, divulgare vuol dire anche far sì che sugli incroci fondamentali della scienza non ci siano solo i freddi specialisti, ma ci siano anche quelli che verranno coinvolti poi esistenzialmente".

Non tutti i meriti dell’organizzazione del Congresso sono però del Pontificio Consiglio della Cultura, che sta collaborando con il Pontificio Consiglio degli Operatori sanitari e con la Pontifica Accademia della Vita. Ma come si motiva la collaborazione con l’azienda biofarmaceutica "NeoStem"? A rispondere è la dott.ssa Robin L. Smith:

“We are a public company pioneering new mediacl research with adult stem cells…
Noi siamo – ha detto - società pioneristica nella nuova ricerca medica sulle cellule staminali adulte. Ricerca che ha la possibilità di alleviare la sofferenza umana schiudendo il potenziale di guarigione del corpo umano. E, cosa più importante, siamo in grado di fare tutto questo senza distruggere un’altra vita umana”.

“We continue to struggle with the suffering caused by diseases such us…..”
Noi continuiamo a lottare con le sofferenza causate da malattie come diabete, sclerosi multipla, patologie coronariche, ischemie croniche degli arti. E tuttavia, grazie ad alcuni sorprendenti progressi tecnologici, stiamo imparando che parte della soluzione di queste malattie e molte altre, potrebbe essere già presente nel nostro corpo”.

La collaborazione aperta tra il Vaticano e la "NeoStem" – ha poi chiarito padre Trafny – non è certo esclusiva, ma “aperta ad altre istituzioni, che condividano gli stessi valori”. L'intenzione dei promotori ''non è quella di sfidare alcuna amministrazione governativa'', ha risposto padre Trafny alle domande dei giornalisti. ''Non crediamo – ha detto – che nei governi ci siano uomini cattivi che vogliano colpire la vita. Il problema è che non sono i medici che valutano e prendono le decisioni, ma ci sono spesso influenze esterne”. Da qui, l’invito a prendere parte al Convegno rivolto “ai ministri della Salute, per far capire – ha auspicato infine padre Trafny – che oggi la ricerca sulle staminali adulte ha portato a risultati di cui già beneficiano i pazienti, peraltro non solo senza problemi etici, ma con minori problemi anche a livello medico, per quanto riguarda le conseguenze degenerative e il rigetto''.







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