2011-06-15 16:04:30

Kosovo, 3 anni fa il voto per la Costituzione dopo l’indipendenza


Il Kosovo celebra oggi il terzo anniversario della nuova Costituzione. La legge fondamentale venne varata quattro mesi dopo la dichiarazione di indipendenza dalla Serbia, giunta dopo un doloroso conflitto con Belgrado, a cui seguirono diversi anni di amministrazione Onu. Ma come è il Kosovo di oggi? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a don Lush Gjergji, vicario generale della diocesi di Pristina:RealAudioMP3

R. - Sicuramente sono stati compiuti progressi, ma i problemi ci sono e ci sono soprattutto con il nord del Kosovo, che non è ancora completamente integrato. Il Kosovo ha il riconoscimento di 75 Stati e speriamo di poter arrivare ai 101 per poter così accedere direttamente alle Nazioni Unite.

D. - I rapporti con la Serbia, come sono oggi?

R. - I rapporti stanno sicuramente migliorando e questo soprattutto con la popolazione serba. Il problema di fondo che abbiamo con la Serbia è che non riconosce i confini del Kosovo: quindi con i documenti del Kosovo non possiamo andare in Serbia o attraversare la Serbia per andare in altri Paesi. La stessa cosa vale anche per la Bosnia, proprio perché non riconoscendoci non abbiamo possibilità di avere scambio di diverso genere.

D. - Qual è la situazione sociale oggi in Kosovo?

R. - La situazione sociale è abbastanza pesante, come purtroppo in tutta la zona balcanica: manca il lavoro, ci sono diverse famiglie che sono state colpite dalla guerra e quindi abbiamo vedove, bambini e orfani. Questi sono i problemi più grandi sia del Kosovo, sia dell’area balcanica.

D. - C’è un desiderio di avvicinarsi, in tempi più o meno lunghi, all’Europa?

R. - Il nostro desiderio e il desiderio di altri Stati Balcani è quello di una “casa comune”, è quello dell’Europa. Stiamo cercando di fare tutto il possibile - a livello di Costituzione e di legislazione - per riuscire ad essere in regola con la realtà della Comunità Europea. Io sono contento e grato al Signore che la mia nazione sia riuscita a superare, almeno in parte, quelle che erano le difficoltà dovute alla guerra, all’odio e alla vendetta… Adesso, però, c’è il desiderio di vivere insieme con gli altri, anche con la stessa Serbia, ma in un ambito molto più largo, che è proprio quello rappresentato dalla Comunità Europea. (mg)







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