2011-06-15 14:09:12

Congo. Allarme dell’arcivescovo di Kisangani: i ribelli dell'Lra potrebbero collaborare con Al Qaida


“Se non si mette fine alla regionalizzazione della crisi, i ribelli dell’Lra estenderanno geograficamente la loro pericolosità e potranno attaccare persino gli interessi della nazioni al di là delle frontiere africane, offrendo i suoi sporchi servigi a movimenti terroristi ben costituiti e virulenti, come Al Qaida”. È l’allarme lanciato da mons. Marcel Utembi Tapa, arcivescovo di Kisangani, nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), di fronte ad un gruppo di ambasciatori accreditati a Kinshasa che hanno incontrato, il 9 giugno, la Rete Regionale e Interconfessionale dei Leader Religiosi per la Pace. Questa rete è formata dai leader religiosi di Uganda, Rdc, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana, i Paesi che sono colpiti dalle violenze commesse dall’Esercito di resistenza del signore (Lra), un gruppo di guerriglia costituitosi nella seconda metà degli anni ’80 in nord Uganda, che da tempo imperversa in diverse aree dell’Africa centrale. L’Lra compie razzie e massacri nei villaggi, costringendo la popolazione alla fuga. Nel corso dei raid, giovani e bambini sono rapiti per rimpolpare i ranghi del gruppo, al punto che ormai questo movimento è multietnico e multinazionale. Mons. Utembi Tapa, ha ribadito la necessità di trovare una soluzione pacifica, rilanciando i negoziati di Juba (che sono stati interrotti nel 2007) ma ha invocato, allo stesso tempo, l’urgenza di proteggere la popolazione civile tramite la costituzione di una brigata regionale “disciplinata, motivata e ben equipaggiata”. A questa formazione militare dovrebbero partecipare tutti gli Stati minacciati dall’Lra, per evitare “un’eventuale agenda nascosta a beneficio di una parte o di un governo e a sfavore delle altre”. Mons. Utembi Tapa ha inoltre chiesto di perseguire coloro che forniscono sostegno logistico all’Lra. Mons. Utembi Tapa ha riaffermato la disponibilità dei leader religiosi a contribuire alla trattativa di pace, ed ha infine rivolto un appello perché si porti aiuto alle popolazioni colpite dall’Lra che non sono state ancora raggiunte dalle organizzazioni umanitarie. (R.P.)







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