Senegal: migliaia di presenze al tradizionale pellegrinaggio mariano di Popenguine
Decine di migliaia di fedeli cattolici del Senegal e dei Paesi vicini hanno partecipato,
ieri, alla 123.ma edizione del pellegrinaggio mariano presso il Santuario di Popenguine,
intitolato a “Nostra Signora della Liberazione”. A presiedere la Santa Messa, è stata
la diocesi di Nouakchott, in Mauritania, rappresentata dal suo vescovo, mons. Martin
Albert Happe. Nella sua omelia, il presule ha ribadito l’importanza del perdono e
del dialogo tra i popoli, deplorando i principali mali dell’Africa, come la povertà,
le malattie, i conflitti armati e la difficile situazione dei rifugiati. Mons. Happe
ha poi invitato i fedeli a meditare sul tema della “riconciliazione, giustizia e pace”,
soprattutto dopo aver visto che in Africa “i rifugiati vivono in condizioni disastrose;
nelle città e nei villaggi c’è una povertà è scandalosa; la popolazione è affetta
da malattie di ogni genere; le calamità naturali hanno conseguenze incalcolabili sugli
abitanti e numerosi sono i conflitti armati in corso”. Per questo, ha insistito il
presule, “bisogna cercare di rivedere il nostro stile di vita”, perché, “malgrado
i progressi della scienza e della tecnologia”, molte persone “continuano a soffrire”,
soprattutto a causa delle decisioni di alcuni governanti “che non tengono conto del
bene comune”. “L’Africa non è stata abbandonata – ha detto mons. Happe – ma è nelle
nostre mani e tutto ciò che chiede è uno spazio in cui rifiorire”. Infine, il presule
ha invitato tutti i cristiani a meditare sul Nuovo Testamento, il cui messaggio è
alla base “di una giustizia e di una riconciliazione migliore e di una pace vera”.
Istituito nel 1888, su iniziativa di mons. Mathurin Picarda, all’epoca vicario apostolico
di Senegambia, il pellegrinaggio di Popenguine rappresenta oggi anche un importante
momento di dialogo interreligioso, poiché ad esso partecipano anche molti musulmani.
(I.P.)