Onu: nei Territori palestinesi si demoliscono case e futuro
Demolizioni e sfratti imposti da Israele nei Territori Palestinesi hanno spinto alla
fuga, con le loro famiglie, 67 bambini palestinesi nel solo mese di maggio, un record
dall’inizio dell’anno. E’ quanto emerge da un rapporto mensile pubblicato dall’Agenzia
Onu per il Soccorso e l’Occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa) riportato dall'agenzia
Misna. Tra i 67 bambini, 64 sono della Cisgiordania e tre di Gerusalemme Est. “Ai
palestinesi non viene quasi mai rilasciato un permesso di costruzione, pertanto se
vogliono costruire lo devono fare illegalmente”. “Vengono umiliati, quando intervengono
le autorità israeliane per distruggere le loro case, o quando sono costretti a farlo”.
“Spesso i bambini assistono a queste scene – sottolinea Christopher Gunness, portavoce
dell’Unrwa – e vedono, insieme alle loro case, distrutto anche il loro futuro”. Nel
mese di maggio in Cisgiordania 304 persone (adulti e bambini) sono state costrette
a sfollare. “Il diritto internazionale prevede il rispetto dei diritti umani, come
il diritto a un alloggio, alla sanità, all’acqua, all’istruzione. L’Unrwa – spiega
Gunness le cui parole sono state riprese dalla Misna - chiede a Israele di rispettare
questo diritto”. Nel rapporto si sottolinea anche che alla fine del 2010, il tasso
di disoccupazione nella Striscia di Gaza era salito al 45,2%, tra i più alti al mondo.
Disoccupazione, abbassamento degli stipendi e del volume degli affari sono la diretta
conseguenza, denuncia ancora l’Unrwa, dell’embargo imposto da Israele dal 2006, anno
della cattura del soldato israeliano Gilad Shalit e della vittoria di Hamas alle elezioni
locali. (A.L.)