Sud Sudan: la Chiesa chiede l’accesso ai beni primari come acqua potabile, sanità
e istruzione
Dopo decenni di conflitti, governi precari e disastri naturali, il 9 luglio 2011 il
Sud Sudan diventa ufficialmente uno stato indipendente. Gli abitanti di questo nuovo
Paese africano - il 54.mo - si trovano comunque a fronteggiare una grave carenza di
infrastrutture e di servizi di base, come un alto tasso di povertà e di sottosviluppo.
Attualmente un terzo dei bambini è sottopeso, oltre un terzo non supera i 5 anni di
vita, metà della popolazione vive in condizioni di povertà estrema e i tassi di alfabetizzazione
sono inferiori al 36%. Una giovane ragazza del Sud Sudan ha più probabilità di morire
di parto che di finire la sua educazione primaria. I rappresentanti della Caritas
lavoreranno insieme alla Chiesa cattolica locale per un programma congiunto del valore
di 5.7 milioni di euro, fino a luglio 2012. Il lavoro si focalizzerà sulla riparazione
e riabilitazione delle strutture idriche, sull’igiene, la sanità e l’istruzione, oltre
che sulla fornitura di case, cibo e assistenza di genere diverso. La Caritas si prenderà
cura di quanti ritornano alle loro case, degli sfollati interni e delle altre persone
più vulnerabili. Tutto il lavoro verrà effettuato con la piena partecipazione dell’intera
comunità, in quanto i progetti verranno affidati alla popolazione locale che li dovrà
mantenere e gestire in futuro. Il rappresentante del Catholic Relief Services del
Sudan, Darren Hercyk, che fa parte dei coordinatori Caritas, in un recente comunicato
di cui è pervenuta copia all’agenzia Fides, ha dichiarato che “la popolazione del
Sud Sudan ha l’opportunità storica di mettersi alle spalle anni di conflitti. La Caritas
ha lavorato per anni a stretto contatto con loro e speriamo nel futuro del loro Paese.
L’organizzazione cattolica continuerà a sostenere la Chiesa in Sud Sudan. Ci uniremo
per far nascere un Paese dove l’accesso ai beni di prima necessità come acqua potabile,
sanità, istruzione e parti sicuri, sia garantito.” Inoltre, per ridurre l’impatto
di futuri disastri, la Caritas sosterrà lo sviluppo di un sistema precoce di allerta
attraverso il Sudan Catholic Radio Network. Il programma della Caritas prevede anche
di accrescere la collaborazione con i partner locali e nazionali. Questo comporterà
la formazione del personale negli uffici nazionali e diocesani di Caritas Sudan, noti
come “Sudan Aid”, circa la distribuzione dei programmi e la riduzione dei disastri
naturali. I membri di Caritas International impegnati in Sud Sudan continueranno il
gemellaggio con gli uffici diocesani locali. La Caritas sta sostenendo anche le iniziative
di promozione della pace dei vescovi sudanesi, come una campagna di preghiera internazionale
e l’iniziativa di una piantagione di alberi in ogni diocesi del Sud Sudan.