2011-06-13 14:20:37

Sud Sudan: la Chiesa chiede l’accesso ai beni primari come acqua potabile, sanità e istruzione


Dopo decenni di conflitti, governi precari e disastri naturali, il 9 luglio 2011 il Sud Sudan diventa ufficialmente uno stato indipendente. Gli abitanti di questo nuovo Paese africano - il 54.mo - si trovano comunque a fronteggiare una grave carenza di infrastrutture e di servizi di base, come un alto tasso di povertà e di sottosviluppo. Attualmente un terzo dei bambini è sottopeso, oltre un terzo non supera i 5 anni di vita, metà della popolazione vive in condizioni di povertà estrema e i tassi di alfabetizzazione sono inferiori al 36%. Una giovane ragazza del Sud Sudan ha più probabilità di morire di parto che di finire la sua educazione primaria. I rappresentanti della Caritas lavoreranno insieme alla Chiesa cattolica locale per un programma congiunto del valore di 5.7 milioni di euro, fino a luglio 2012. Il lavoro si focalizzerà sulla riparazione e riabilitazione delle strutture idriche, sull’igiene, la sanità e l’istruzione, oltre che sulla fornitura di case, cibo e assistenza di genere diverso. La Caritas si prenderà cura di quanti ritornano alle loro case, degli sfollati interni e delle altre persone più vulnerabili. Tutto il lavoro verrà effettuato con la piena partecipazione dell’intera comunità, in quanto i progetti verranno affidati alla popolazione locale che li dovrà mantenere e gestire in futuro. Il rappresentante del Catholic Relief Services del Sudan, Darren Hercyk, che fa parte dei coordinatori Caritas, in un recente comunicato di cui è pervenuta copia all’agenzia Fides, ha dichiarato che “la popolazione del Sud Sudan ha l’opportunità storica di mettersi alle spalle anni di conflitti. La Caritas ha lavorato per anni a stretto contatto con loro e speriamo nel futuro del loro Paese. L’organizzazione cattolica continuerà a sostenere la Chiesa in Sud Sudan. Ci uniremo per far nascere un Paese dove l’accesso ai beni di prima necessità come acqua potabile, sanità, istruzione e parti sicuri, sia garantito.” Inoltre, per ridurre l’impatto di futuri disastri, la Caritas sosterrà lo sviluppo di un sistema precoce di allerta attraverso il Sudan Catholic Radio Network. Il programma della Caritas prevede anche di accrescere la collaborazione con i partner locali e nazionali. Questo comporterà la formazione del personale negli uffici nazionali e diocesani di Caritas Sudan, noti come “Sudan Aid”, circa la distribuzione dei programmi e la riduzione dei disastri naturali. I membri di Caritas International impegnati in Sud Sudan continueranno il gemellaggio con gli uffici diocesani locali. La Caritas sta sostenendo anche le iniziative di promozione della pace dei vescovi sudanesi, come una campagna di preghiera internazionale e l’iniziativa di una piantagione di alberi in ogni diocesi del Sud Sudan.







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