Lunedi 13 giugno
2011 - Benedetto XVI ieri alla Messa di Pentecoste: "Lo Spirito creatore di
tutte le cose, e lo Spirito Santo che Cristo ha fatto discendere dal Padre sulla comunità
dei discepoli, sono uno e il medesimo: creazione e redenzione si appartengono reciprocamente
e costituiscono, in profondità, un unico mist ero d’amore e di salvezza. Lo Spirito
Santo è innanzitutto Spirito Creatore e quindi la Pentecoste è festa della creazione.
Per noi cristiani, il mondo è frutto di un atto di amore di Dio, che ha fatto tutte
le cose e del quale Egli si rallegra perché è “cosa buona”, “cosa molto buona” come
dice il racconto della Creazione (cfr Gen 1,1-31). Dio perciò non è il totalmente
Altro, innominabile e oscuro. Dio si rivela, ha un volto, Dio è ragione, Dio è volontà,
Dio è amore, Dio è bellezza." La bellezza del Dio che è insieme creatore e
redentore, la bellezza dell'armonia che deriva dalla molteplicità e dalla confusione
(Babele) poi ricomposte, appunto grazie allo Spirito.E poi la bellezza della conteplazione.
Due mostre segnalate da Alberto Arbasino su un medesimo periodo storico, il
settecento, testimoniano come la bellezza evolve dalla sintresi fra Antico e Moderno.
La bellezza della cappella del Rosario a Vence di Henri Matisse, i cui bozzetti
stanno per essere espsoti ai Musei Vaticani. E ancora, la discutibile bellezza
dell'uomo preistorico, in ogni caso più alto dell'uomo di oggi e con un cervello p
iù grande secondo una ricerca della Royal Society... E ancora, la bellezza del
paesaggio: se ne parla in Mente e paesaggio di Ugo Morelli, in
libreria per Bollati Boringhieri. Per finire alla bellezza dei santi secondo
Sant'Antonio da Padova, che si festeggia oggi...