Consiglio d'Europa: Assemblea parlamentare per avvicinare i Paesi arabi alle democrazie
occidentali
Avvicinare i Paesi arabi all’Europa e mostrare loro i vantaggi della democrazia è
tra gli obiettivi della prossima sessione dell’Assemblea parlamentare, che si svolgerà
a Strasburgo dal 20 al 24 giugno. La novità è costituita dallo statuto di “partner
per la Democrazia” da attribuire ai Paesi locati al di fuori dell’Europa che intendono
adottare la Convenzione dei Diritti dell’Uomo come principio sociale. Il primo Paese
a ottenere lo statuto speciale sarà il Marocco, già vicino al Consiglio d’Europa perché
membro del Centro Nord-Sud, l’organismo che collega l’Istituzione di Strasburgo ai
Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Dalla prossima sessione il Marocco potrà
inviare una delegazione parlamentare a Strasburgo e assistere ai lavori dell’Assemblea.
Il dibattito, che avverrà martedì 21 giugno in seguito alla relazione di Luca Volonté,
presidente del gruppo popolare europeo, sarà preceduto dall’intervento dei leader
dei due rami del Parlamento di Rabat Abdelwahed Radi e Mohamed Cheikh Biadillah. La
giornata di martedì sarà dedicata quasi interamente ai Paesi del Nord Africa. Nel
pomeriggio, infatti, l’Assemblea tratterà dei nuovi rapporti di collaborazione tra
il Consiglio d’Europa e le democrazie emergenti nel mondo arabo. È previsto l’intervento
del ministro degli Esteri di Tunisia Mohamed Mouldi Kefi. In seguito alla denuncia
del Commissario per i Diritti dell’Uomo Thomas Hammarberg sul dovere dei Paesi europei
di soccorrere in mare i profughi e gli emigranti, anche se irregolari, l’Assemblea
dibatterà questo grave problema che ha visto finora diversi naufragi con decine di
vittime. Saranno presenti alcuni profughi che costituiscono la cosiddetta “biblioteca
vivente” e che racconteranno le loro esperienze personali. Nello stesso pomeriggio
si discuterà della necessità che l’Europa divida le responsabilità dell’emergenza
profughi con i Paesi di prima accoglienza. Entrambi i temi riguardano l’Italia. Mercoledì
il dibattito verterà sul rapporto “Vivere insieme nel XXI secolo”. redatto dai nove
Saggi nominati dal Consiglio d’Europa per suggerire ai governi le linee da seguire
per migliorare il dialogo interculturale e conseguire l’integrazione delle minoranze.
(R.P.)