Concluso a Pistoia il Forum dell’Informazione cattolica per la salvaguardia del
creato
Bisogna riutilizzare gli spazi abbandonati, ricostruire da questi il rapporto armonico
tra l’uomo e la natura, restituire alle città le loro piazze, la loro storia come
punto di socialità non parcheggi per le automobili”. Questi i propositi conclusivi
dell’VIII Forum dell’Informazione cattolica per la salvaguardia del creato, organizzato
dall’ Associazione culturale GreenAccord, che si è concluso questa mattina a Pistoia.
“La qualità del rapporto tra uomo e natura - ha spiegato Andrea Masullo presidente
del comitato scientifico di GreenAccord - è peggiorata a causa del consumismo. La
città è cambiata, le periferie divenute contenitori umani, le campagne abbandonate.
Impariamo a recuperare invece un rapporto amichevole, tra l’uomo e la natura ripartendo
dal ricostruire la storia umana e naturale dei luoghi dove viviamo”. E questa mattina
si sono alternate una serie di testimonianze su uno spazio dove il creato si armonizza
con l’uomo. In particolare Elena Scarici dell’ Ufficio diocesano per la comunicazione
di Napoli ha raccontato il progetto dell’ impronta ecologica, cioè quello spazio
occupato da ogni abitante della terra con i suoi fabbisogni e consumi, realizzato
con 100 famiglie campione che dallo scorso febbraio hanno vissuto secondo le regole
di un consumo regolato, aiutati da kit forniti dalla diocesi. Ad oggi lo stile di
vita di queste famiglie è cambiato: ora occorre passare il messaggio agli altri nuclei
famigliari. E ieri l’economista Stefano Zamagni, docente presso l’università di Bologna,
nella tavola rotonda, ha sottolineato come le tre grandi cause degli attuali problemi
ecologici siano l’avidità, l’ingiustizia e il razionalismo “Oggi sappiamo – ha spiegato
- che la minaccia più grande all’equilibrio ecologico dipende dalla disparità nella
distribuzione del reddito tra Paesi e tra i diversi gruppi sociali all’interno di
ogni Stato. È una novità cruciale della quale non si è ancora compresa la portata”.
E poi parlando dei giovani ha detto: ”Se vogliamo che i nostri ragazzi siano davvero
le sentinelle del creato, dobbiamo educarli alla reciprocità e allo scambio. Bisogna
far capire che cos’è il bene comune, dove il mio benessere deve essere compatibile
con l’interesse dell’altro e tutti devono guadagnarci. Se questo concetto viene spiegato
e testimoniato, questa può essere una via d’uscita credibile dal vicolo cieco in cui
si trovano oggi i sistemi economici e le società occidentali”. (Da Pistoia, Marina
Tomarro)