A Dresda la Beatificazione di un sacerdote ucciso nel lager nazista di Dachau
Si svolge oggi a Dresda, in Germania - come ha detto ieri il Papa al Regina Caeli
- il rito di Beatificazione di Luigi Andritzki, sacerdote diocesano, martire nel lager
di Dachau, alla presenza del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi, rappresentante del Santo Padre. Alojs nacque il 2 luglio 1914
a Radibor (Sassonia), in una famiglia di cinque figli: i tre maschi scelsero gli studi
di teologia e due divennero sacerdoti, tra cui il nuovo Beato. Dopo la maturità, studiò
Teologia e Filosofia a Paderborn tra il 1934 e il 1937. Divenne portavoce degli studenti
sorabi - comunità di lingua slava che risiedeva a est di Dresda - e redattore del
loro giornale universitario. Dopo aver frequentato il seminario a Schmochtitz, fu
ordinato sacerdote nella Cattedrale di S. Pietro a Bautzen, il 30 luglio 1939 e venne
nominato responsabile della Pastorale giovanile, cappellano della Hofkirche di Dresda
e direttore dei Pueri Cantores. I giovani lo ammiravano per la sua rettitudine e per
il suo spirito sportivo. Per la sua noncuranza nei confronti del regime nazionalsocialista
fu preso di mira dall’apparato statale. Dopo una rappresentazione teatrale, fu sottoposto
a interrogatorio dalla Gestapo. Padre Alojs disse allora ai suoi giovani: Ciò non
è che l’inizio”. Il 21 gennaio 1941 venne arrestato con l’accusa di “attacchi subdoli
allo Stato e al Partito”. Nell’ottobre dello stesso anno 1941 fu deportato nel lager
di Dachau. Durante il trasferimento fece la conoscenza del religioso benedettino Maurus
Münch di Treviri. Fin dall’arrivo al campo, i due promisero solennemente di non lamentarsi
mai e di non dimenticare in alcun momento la loro vocazione sacerdotale. Con altri
sacerdoti formarono un circolo di studio in cui tre sere alla settimana si leggeva
la Sacra Scrittura; dal gruppo biblico nacque anche un circolo liturgico. A Dachau
Andritzki si ammalò di tifo. Prossimo alla morte, chiese al guardiano di poter ricevere
la Santa Comunione; il guardiano rispose: “Vuole Cristo? Riceverà un’iniezione”. Il
3 febbraio 1943, Alojs Andritzki venne ucciso con un’iniezione letale. L’urna contenente
le sue ceneri fu inumata nel Vecchio Cimitero cattolico di Dresda il 15 aprile 1943.
Il vescovo di Dresden-Meissen, mons. Joachim Reinelt, avviava la fase diocesana del
processo di Beatificazione di Andritzki il 2 luglio 1998; il 10 dicembre 2010, il
Santo Padre Benedetto XVI autorizzava la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare
il decreto riguardante il martirio del Servo di Dio. (A cura di Marina Vitalini)