2011-06-10 14:55:13

Il cardinale Ravasi inaugurerà la 66.ma edizione della Sagra Musicale Umbra


“Dal vecchio al nuovo mondo”, ovvero le relazioni musicali fra Europa e Americhe dal 600 al 900. E’ il tema della 66.ma edizione della Sagra musicale umbra, prestigioso Festival che promuove la musica d’ispirazione sacra, dedicato quest’anno al compositore Francesco Siciliani, nel centenario della nascita. Inaugurazione di rilievo sabato 10 settembre con il Convegno “Musica e Fede” voluto dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura per riaccendere il dialogo tra Chiesa e cultura musicale del XXI secolo, come spiega, al microfono di Gabriella Ceraso, il direttore artistico Alberto Batisti:RealAudioMP3

R. – Il cardinale ha voluto aprire il dialogo in generale con la cultura contemporanea. Basti pensare al “Cortile dei gentili” … Nel campo musicale, ancora non si era attivata una forma di colloquio con la musica contemporanea, e il problema di un rinnovamento o restauro, anche, della musica nella liturgia.

D. – Andiamo al tema di quest’anno: “Dal vecchio al nuovo mondo: le relazioni tra queste due sponde dell’Oceano”, relazioni musicali. Voi andate a ritroso, dal Novecento che proponete soprattutto attraverso la figura di Bernstein, protagonista in più di un concerto, fino alle origini di questa fusione Europa-America …

R. – Sì: Jordi Savall, nel suo concerto a San Bevignate, curerà proprio questo rapporto di scambio che c’è stato tra i conquistadores, che portavano la loro musica iberica, e le nuove tradizioni popolari che poi hanno dato il via ad una musica creaola, fatta tutta di innesti. Gli stessi innesti che l’evangelizzazione delle Americhe ha portato nel nuovo mondo attraverso figure di grandi polifonisti, e sono composizioni particolarmente suggestive che ci porteranno dal Messico fino alle famose “riduzioni gesuitiche” di Argentina, Bolivia, Paraguay, Brasile, anche, dove i missionari gesuiti hanno insegnato la musica ai popoli Guaraní.

D. – Citiamo anche gli interpreti di questo repertorio d’eccezione delle origini della musica sacra in America Latina: saranno eseguite ed interpretate dall’Ensemble Tallis Scholars, diretto da Peter Phillips, così come le “riduzioni gesuitiche” di cui lei ha parlato saranno interpretate dagli specialisti dell’ensemble vocale e strumentale “Ex Cathedra”. Che ruolo ha avuto la musica nell’evangelizzazione del Nuovo Mondo?

R. – Importantissimo! Era diventato uno degli strumenti che avvicinava proprio linguisticamente il mondo dell’Occidente, e la spiritualità dell’Occidente cristiano, a queste nuove popolazioni, portando loro in dono – insieme alla Buona Novella – anche il grande patrimonio di un abbraccio universale di cui solo la musica è capace.

D. – Tra i tanti protagonisti di prestigio della vostra edizione 2011, c’è anche Daniel Harding, il direttore della Filarmonica della Scala, con un programma particolare …

R. – Ho chiesto a Daniel Harding di portare a questo Festival la “Sinfonia del Nuovo Mondo”: mi sembrava un suggello naturale di un grande europeo che assume dalla sua persistenza in America umori musicali totalmente inediti per la sua cultura, ma che si associano a questa straordinaria nostalgia di ritmi e melodie della patria lontana.

D. – Lei, direttore artistico della Sagra musicale umbra, come definirebbe l’edizione di questo 2011?

R. – Un itinerario; un viaggio. In questo caso, un viaggio verso terre che, dal punto di vista della cultura musicale, per noi sono ancora terre sconosciute. Certo, siamo invasi – per così dire – da musica americana, ma siamo totalmente ignoranti su come si sono create le diverse tradizioni musicali americane. E queste si sono create attraverso un innesto. (gf)







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