Il cardinale Ravasi inaugurerà la 66.ma edizione della Sagra Musicale Umbra
“Dal vecchio al nuovo mondo”, ovvero le relazioni musicali fra Europa e Americhe dal
600 al 900. E’ il tema della 66.ma edizione della Sagra musicale umbra, prestigioso
Festival che promuove la musica d’ispirazione sacra, dedicato quest’anno al compositore
Francesco Siciliani, nel centenario della nascita. Inaugurazione di rilievo sabato
10 settembre con il Convegno “Musica e Fede” voluto dal cardinale Gianfranco Ravasi,
presidente del Pontificio consiglio della Cultura per riaccendere il dialogo tra Chiesa
e cultura musicale del XXI secolo, come spiega, al microfono di Gabriella Ceraso,
il direttore artistico Alberto Batisti:
R. – Il cardinale
ha voluto aprire il dialogo in generale con la cultura contemporanea. Basti pensare
al “Cortile dei gentili” … Nel campo musicale, ancora non si era attivata una forma
di colloquio con la musica contemporanea, e il problema di un rinnovamento o restauro,
anche, della musica nella liturgia.
D. – Andiamo al tema di quest’anno:
“Dal vecchio al nuovo mondo: le relazioni tra queste due sponde dell’Oceano”, relazioni
musicali. Voi andate a ritroso, dal Novecento che proponete soprattutto attraverso
la figura di Bernstein, protagonista in più di un concerto, fino alle origini di questa
fusione Europa-America …
R. – Sì: Jordi Savall, nel suo concerto a San
Bevignate, curerà proprio questo rapporto di scambio che c’è stato tra i conquistadores,
che portavano la loro musica iberica, e le nuove tradizioni popolari che poi hanno
dato il via ad una musica creaola, fatta tutta di innesti. Gli stessi innesti che
l’evangelizzazione delle Americhe ha portato nel nuovo mondo attraverso figure di
grandi polifonisti, e sono composizioni particolarmente suggestive che ci porteranno
dal Messico fino alle famose “riduzioni gesuitiche” di Argentina, Bolivia, Paraguay,
Brasile, anche, dove i missionari gesuiti hanno insegnato la musica ai popoli Guaraní.
D.
– Citiamo anche gli interpreti di questo repertorio d’eccezione delle origini della
musica sacra in America Latina: saranno eseguite ed interpretate dall’Ensemble Tallis
Scholars, diretto da Peter Phillips, così come le “riduzioni gesuitiche” di cui lei
ha parlato saranno interpretate dagli specialisti dell’ensemble vocale e strumentale
“Ex Cathedra”. Che ruolo ha avuto la musica nell’evangelizzazione del Nuovo Mondo?
R.
– Importantissimo! Era diventato uno degli strumenti che avvicinava proprio linguisticamente
il mondo dell’Occidente, e la spiritualità dell’Occidente cristiano, a queste nuove
popolazioni, portando loro in dono – insieme alla Buona Novella – anche il grande
patrimonio di un abbraccio universale di cui solo la musica è capace.
D.
– Tra i tanti protagonisti di prestigio della vostra edizione 2011, c’è anche Daniel
Harding, il direttore della Filarmonica della Scala, con un programma particolare
…
R. – Ho chiesto a Daniel Harding di portare a questo Festival la “Sinfonia
del Nuovo Mondo”: mi sembrava un suggello naturale di un grande europeo che assume
dalla sua persistenza in America umori musicali totalmente inediti per la sua cultura,
ma che si associano a questa straordinaria nostalgia di ritmi e melodie della patria
lontana.
D. – Lei, direttore artistico della Sagra musicale umbra, come
definirebbe l’edizione di questo 2011?
R. – Un itinerario; un viaggio.
In questo caso, un viaggio verso terre che, dal punto di vista della cultura musicale,
per noi sono ancora terre sconosciute. Certo, siamo invasi – per così dire – da musica
americana, ma siamo totalmente ignoranti su come si sono create le diverse tradizioni
musicali americane. E queste si sono create attraverso un innesto. (gf)